BUGLI CAUTO, L'AVANZATA DEI VIGILI, I BAGNINI E I TURISTI CHE “SPORCANO”. LUCIO DALLA RIMINI “SE LA GODEVA DAVVERO”
Dalla e Rimini In prima sul Resto del Carlino un commento di Stefano Muccioli: “Della riviera era un caro amico. ‘Da Fino’ a Riccione ha composto alcuni dei suoi brani più belli, a partire da quel ‘4 marzo 1943’ che lo consacrò a Sanremo. E ha scritto anche una canzone intitolata ‘Rimini’: «Amami, seguimi. Solo così ti godi Rimini». E lui questa terra, che citava spesso nei suoi testi, se la godeva davvero”.
Maggioli: le cautele di Bugli “«NON ESISTE alcun complotto contro Maggioli». A chi crede che le accuse contro l’imprenditore, finito nella bufera per aver scudato 2 milioni di euro, e le richieste di dimissioni di questi giorni facciano parte di un regolamento di conti, Salvatore Bugli replica deciso: «Non esiste nulla di tutto questo»”. Chi parla è Salvatore Bugli, vice presidente della Camera, che con una nota ai giornali smentisce le ipotesi di complotto verso il presidente in carica della Camera di commercio, ma come giustamente rileva il Carlino: “Ritira le pesanti dichiarazioni fatte su Maggioli nei giorni scorsi”. Anche la Voce di Romagna pone l’attenzione su Bugli, riprendendo un proverbio di antica memoria. “'La prima gallina che canta ha fatto l’uovo'. Salvatore Bugli, vice di Manlio Maggioli e successore in pectore, smentisce che ci siano dei complotti per costringere il presidente della Camera di Commercio a rassegnare le dimissioni”. Scrive il Corriere a pagina 6 che “ora, in molti vorrebbero che Maggioli si facesse da parte senza utilizzare le maniere forti. Cioè senza andare allo scontro frontale nel prossimo consiglio del 12 marzo. Dimissioni anche non immediate, purché si arrivi a un passo ormai ritenuto imprescindibile. Perché adesso, specie con il nuovo governo Monti - si fa notare - i tempi sono cambiati e l’evasione fiscale è diventata una cosa da combattere al pari della corruzione”. Sulla Voce PAOLO FACCIOTTO svela la posizione del PDL attraverso il neo coordinatore Miserocchi: “La politica sta esercitando una pressione, e c’è anche una questione generazionale. Nel dibattito di questi giorni ho trovato giusta l’interpretazione di Sergio Gambini, che salva l’uomo e l’imprenditore Maggioli ma si pone anche la domanda sull’istituzione Camera di Commercio”. E CONTINUA: “Il clima in Camera di Commercio è pesante, lo leggo dai giornali. Se questo è il clima, c’è da chiedersi se conviene ancora andare avanti in questo contesto di divisioni. Noi non faremo nessuna guerra santa, però prendiamo atto che il clima non è facile”.
Bagnini, futuro incerto. E i turisti sporcano “«La Sovrintendenza - che deve rilasciare caso per caso l’autorizzazione paesaggistica - non ne vuol sapere di sanatorie e forfettizzazioni per il pagamento degli abusi ‘veniali’ chieste dai bagnini. Quindi, avanti come sempre, con l’incubo dei controlli e relative denunce (penali) e sanzioni dell’autorità giudiziaria». Il problema è che il tempo passa: «Siamo a marzo, è ormai non ci sono i tempi per rimuovere prima dell’estate: per ogni domanda il Comune ha 180 giorni per pronunciarsi, previo parere vincolante della Sovrintendenza che ha 90 giorni. Soprattutto, non ci sono i tempi perché gli uffici comunali rispondano alle (eventuali) richieste di ‘sanare’ le singole situazioni da parte dei 230 stabilimenti balneari»”, il Carlino a pagina 9. A pagina 10 del Corriere sempre il tema del turismo con Lo Russo della Uil che dichiara: “«Noi le tasse le paghiamo - spiega con enfasi - mentre c’è qualcuno che non le vuole fare pagare». A che cosa si riferisce? «All’imposta di soggiorno. I turisti che vengono in riviera devono pagare. Stanno qua e sporcano le strade, usano i nostri servizi, se stanno male vanno all’ospedale. Devono pagare anche loro»”.
Vigili e Comune: 1-0 “Il giudice del lavoro, Lucio Ardigò, ha dato torto al Comune, e quindi ragione agli agenti. Ai 205 tra uomini della pm che hanno presentato ricorso al giudice del lavoro, contro la pretesa dell’amministrazione di farsi ‘restituire’ le indennità di disagio erogate loro tra il 2000 e il 2006. Le prestazioni ‘disagiate’ sono state effettivamente svolte. Ma il contratto che ne regolamentava la retribuzione, era emerso dopo l’ispezione del ministero del Tesoro nel luglio 2010, non era corretto. In sostanza, un doppione di quello nazionale”, Mario Gradara a pagina 6 del Carlino. Tuttavia qualcuno non è contento. Scrive Giovanni Bucchi su La Voce a pagina 21: “Questa sentenza – commenta un’ispettrice di categoria D – la riteniamo giusta ed equa anche noi , nonostante adesso io debba restituire 5mila euro al Comune. Me l’aspettavo che andasse così, quando le cose iniziano male, con un vizio, non possono finire bene. Qui c’era un errore nell’accordo tra Comune e sindacati, che evidentemente non hanno lavorato molto bene. Noi questi servizi per le indennità li abbiamo fatti, ma dovevano esserci pagati in altro modo e adesso dobbiamo ridare i soldi. In Comune invece per questo errore non paga nessuno”.
San Marino e la finanza Reazioni a pagina 5 di Vitali e Urbinati sul Corriere alla proposta di una dogana tra l’Italia e San Marino per fermare la fuoriuscita di capitali.
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