L'amministrazione comunale di Rimini ha preso posizione sul decreto di chiusura delle discoteche.
"Il senso del nuovo provvedimento, seppur duro e ancor di più perché in piena estate, - scrive in una nota - è quello di limitare o evitare il verificarsi di condizioni in cui può aumentare il rischio sanitario (molti casi tra quelli rilevati di Covid continuano ad essere asintomatici). L'obiettivo è non ricadere in una dinamica di crescita incontrollata dei contagi, vanificando così gli sforzi e i sacrifici fatti per magari ritrovarsi, tra qualche settimana, in situazioni ancora di chiusura di molte attività. Il sistema economico non reggerebbe un nuovo lockdown, così come il sistema sanitario e la scuola a cui devono assolutamente tornare i nostri ragazzi.
Le discoteche e altri luoghi non devono essere mai per nessuno il capro espiatorio. Abbiamo chiesto immediatamente che il Governo renda esecutiva l'intenzione annunciata di ristoro economico per mancata attività. Ne va della sopravvivenza delle imprese stesse e di migliaia di lavoratori. Come Comuni e Regione Emilia Romagna chiediamo che il Governo intervenga in maniera robusta a sostegno di un settore come quello dell'entertainment anche notturno già fortemente penalizzato. Servono adeguati indennizzi ai gestori delle discoteche, in particolare a quelle attività ferme da febbraio, e alle migliaia di lavoratori di un settore importante per la nostra economia, ma spesso poco considerato. Troppe imprese rischiano di non sopravvivere se non adeguatamente aiutate in questa fase.
La nuova ordinanza firmata ieri dal Ministro Speranza prevede oltre, la sospensione delle attività del ballo, l'obbligo di mascherina anche all'aperto dalle 18 alle 6 nei luoghi dove vi è rischio di assembramento. Come Comune metteremo in campo un'adeguata e capillare informazione, non prima però di aver concordato modalità esecutive omogenee. A tale scopo il sindaco Gnassi ha contattato il Prefetto affinché dal Governo possano arrivare circolari esplicative per un'applicazione univoca dell'ordinanza.
Vista anche l'esperienza di questi mesi, l'appello al Governo è che non si lascino soli i prefetti, i Comuni, le imprese nell'applicazione del provvedimento. Si chiariscano modalità di controllo e anche chi e come lo attua. Si usi rigore e buon senso per garantire che non si creino situazioni che possano mettere a rischio il benessere e la sicurezza della comunità e degli ospiti, e al contempo non si ospedalizzi la vita. Non si torni quindi a ordinanze prese al vertice, il cui senso e obiettivo è comprensibile è giusto, ma che scaricano sui territori la gestione. La nostra Regione ha avuto un ruolo fondamentale in questi mesi, abbiamo affrontato situazioni anche molto più complesse, ma deve essere definita insieme una linea comune tra Governo, Regioni, Prefetture. Insieme, e grazie alla responsabilità di ognuno, le nostre comunità, le imprese, le istituzioni, le parti sociali, le forze dell'ordine dovranno e sapranno lavorare e gestire anche questa fase per il bene del Paese".