(Rimini) Nella settimana dal 22 al 28 marzo sul territorio romagnolo si sono verificate 4.178 positività su un totale di 39.746 tamponi eseguiti; si osserva quindi un tasso di positività del 10,5 per cento, evidenziando, anche in questa settimana, una diminuzione del trend dei nuovi casi positivi, nel territorio romagnolo.La performance dei tempi di refertazione dei tamponi, entro le 48 ore, si mantiene alta, registrando il 93 per cento. Per quanto riguarda l'indicatore relativo alle persone ricoverate, su tutta la Romagna, a lunedì 29 marzo, si registra la quota di 747 ricoveri, con una diminuzione di 33 ricoverati rispetto alla settimana precedente, mantenendo l'azienda all’interno del livello rosso del Piano ospedaliero Covid; mentre i riempimenti nelle terapie intensive sono in leggero rialzo, sia in termini assoluti che percentuali. Nel riminese sono stati 1.221 i nuovi casi di positività tracciati, pari a 3.818 il numero delle persone attualmente positive.
“I dati di questa settimana confermano una lenta flessione della circolazione del virus, a cui come sappiamo, corrisponderà nei prossimi, 15 gg un riduzione dell’occupazione dei posti letto, progressiva prima nei reparti medici Covid, in seguito sui reparti Sub intensivi ed infine nelle Terapie Intensive, che al momento, confermano la permanenza ad un livello rosso", commenta Mattia Altini, direttore Sanitario di Asl Romagna, "A fronte di questo quadro epidemiologico ancora instabile, prosegue la nostra campagna vaccinale che ha impresso un maggiore impulso nei confronti delle fasce della popolazione più fragile. L’anticipazione alla somministrazione vaccinale che abbiamo rivolto agli over 80, che si è aggiunta alle altre sedute vaccinali in corso, ha portato nei primi giorni ad un aumento importante delle somministrazioni, creando qualche disagio ai cittadini in attesa, nei nostri centri provinciali vaccinali. Ce ne scusiamo e stiamo già intraprendendo alcune misure organizzative per cercare di minimizzare le attese. Il problema dell’allungamento dei tempi però nasce spesso dalla legittima e comprensibile necessità da parte dei cittadini di ricevere tutte le informazioni sui vaccini da parte dei medici presenti nei punti vaccinali per superare dubbi anche comprensibilmente legati all’iter che ha accompagnato in queste settimane l’utilizzo del vaccino Astrazeneca. In altri casi, si tratta di persone, che pur prenotate per un tipo di vaccino, a fronte di patologie che li colloca nella fascia dei “gravemente vulnerabili”, devono ricevere la somministrazione di un altro tipo di vaccino. E tutto ciò comprensibilmente allunga i tempi”. Stiamo monitorando i tempi e prenderemo tutte le misure organizzative per ridurre al minimo il disagio. Ribadiamo ancora una volta che la vaccinazione è l’unica arma in nostro possesso per battere il virus. Invitiamo quindi ancora una volta i cittadini ad aderire alla vaccinazione, seguendo le modalità indicate dal piano vaccinale, che di volta in volta verranno comunicate “