Siamo ai saldi di fine consigliatura e ogni parte in causa, maggioranza o opposizione, fa di tutto per mettere in mostra i propri risultati e le proprie battaglie. Tutto legittimo, solo che a volte il mettersi in mostra raggiunge effetti che rasentano il ridicolo. È il caso del consiglio comunale tematico dedicato alla valorizzazione dell’anfiteatro, svoltosi martedì sera. All’inizio, il 30 aprile, era stata presentata una mozione del consigliere Carlo Rufo Spina che sotto le insegne di Forza Italia (adesso è passato a Fratelli d’Italia) era più volte intervenuto per sollecitare lo spostamento del Ceis e la valorizzazione dell’anfiteatro romano. Ma questa è anche una storica battaglia di Gioenzo Renzi, capogruppo di Fratelli d’italia, che non ha gradito lo scippo del’ultimo arrivato. E così il 14 maggio, pochi giorni prima della data del consiglio comunale, ha presentato una propria mozione, rivendicando appunto il trentennio di battaglie. Due mozioni sullo stesso argomento, con gli stessi contenuti, presentate da due esponenti dello stesso partito. Due mozioni che hanno comunque ottenuto un unico effetto ed entrambe sono state bocciate dalla maggioranza che, alla vigilia delle elezioni, si guarda bene dal concedere qualcosa all’opposizione. “Siamo ritornati indietro di 20 anni, rispetto al 27.7.2000, - ha commentato oggi renzi - quando il Consiglio Comunale, Sindaco Ravaioli, approvò all’unanimità la precedente mia mozione di trasferire l’Asilo Svizzero in un’altra area, per consentire la ripresa degli scavi e riportare alla luce la parte interrata dell’Anfiteatro”.
Ma il piacere della diretta tv ha malconsigliato i due campioni locali della Meloni. Sì, si sono fatti vedere duri e agguerriti ma senza ottenere risultati. Non hanno ricevuto nemmeno informazioni precise. Per esempio: è andato avanti il progetto del Ceis circa un proprio trasferimento? A che punto è l’accordo con le Ferrovie che, tra le altre cose, prevede anche un polo scolastico, perfettamente adatto al Ceis? Domande che sono rimaste inevase o che hanno avuto risposte generiche da parte degli assessori Roberta Frisoni e Giampiero Piscaglia. Tanto da spingere il consigliere Davide Frisoni, che sul Cei aveva lavorato da membro della maggioranza, ad annunciare che convocherà la commissione cultura per un esame dettagliato.
Anche Frisoni non si è sottratto all’esigenza di rivendicare i propri meriti. Ha così ricordato che è stato per sua iniziativa che negli accordi con le Ferrovie è entrata anche l’ipotesi del trasferimento del Ceis.
La mozione di Spina chiedeva di avviare, entro 60 giorni dall’approvazione della delibera, le pratiche di rilascio e sgombero del Ceis dall’area vincolata dell’Anfiteatro Romano per procedere alla valorizzazione del monumento; di individuare una adeguata area di proprietà comunale dove il Centro Educativo Italo Svizzero, previa stipula di idonea convenzione con il Comune, possa trasferirsi per proseguire la propria attività; di procedere, a seguito dello sgombero dell’area, all’abbattimento dei fabbricati edificati in violazione del vincolo monumentale apposto con Decreto Ministeriale del 26 agosto 1914. Nonostante le dichiarazioni contrarie, sia la mozione di Spina che quella di Renzi, mettevano in contrapposizione i destini del Ceis e dell’Anfiteatro, così da precludere ogni tentativo di dialogo reale con la maggioranza.
Sulla questione degli abusi edilizi, l’assessore Frisoni ha sostenuto che “la maggior parte delle strutture sono legittime dal punto di vista architettonico ed edilizio. Sulle strutture ritenute illegittime e che non sono state già rimosse, è stato avviato un contenzioso dalla controparte, in ottemperanza ai percorsi di legge previsti, che ha portato la produzione di nuova documentazione e di nuovi elementi attualmente al vaglio degli uffici”. Al contrario i due esponenti di Fratelli d’Italia hanno sostenuto che i vincoli del 1914 rendono illegittima qualsiasi costruzione, anche realizzata con il permesso del Comune.
Allo stesso tempo – hanno detto gli assessori - c’è la volontà di definire un piano di riqualificazione dell’Anfiteatro, che richiederà un’analisi e valutazione dei reperti e la definizione di un piano puntuale con modalità di intervento e risorse. Un’azione strettamente connessa ad una ricollocazione del Ceis, “e l’amministrazione si è già mossa in questa direzione; la riqualificazione dell’Anfiteatro e la possibilità di prevedere aree idonee ad ospitare una nuova sede scolastica sono elementi inseriti ad esempio nel protocollo d’Intesa sottoscritto con le società del Gruppo FS e nell’Accordo Territoriale deliberato in consiglio comunale”.
Per capire meglio come stanno le cose bisognerà aspettare la riunione della commissione annunciata da Davide Frisoni.