C’è margine per “portare tutti i miglioramenti necessari”. Ne è convinto il presidente della provincia Riziero Santi, che ha risposto ad alcune domande in merito alla nuova Statale 16, “l’asse intermedio tra l’autostrada e la viabilità urbana”, nella quale dovrebbe rientrare il vecchio tracciato.
Quella del nuovo tracciato è innanzi tutto “una scelta che continua ad essere del tutto giustificata”, precisa quando gli si fa notare che l’idea della “complanare” risale a circa una trentina di anni fa, più o meno con la nascita della Provincia. “La valutazione d’impatto ambientale è del 2013”, precisa Santi. “La statale attualmente in alcuni tratti passa a un metro dalle finestre della case, e il territorio ha bisogno di questa nuova infrastruttura”, ribadisce. Vale la pena ricordare che la Provincia di Rimini ipotizzò la realizzazione della nuova infrastruttura nel suo primo Piano territoriale di coordinamento approvato nel 1998, ritenendola già allora “esigenza fondamentale del territorio”. Nel 1999 l’opera è stata anche inserita nel Piano Regionale Infrastrutture e trasporti della Regione Emilia Romagna.
In pratica, il nuovo tracciato prevede di staccarsi dall’attuale al confine tre Bellaria e Rimini per andare a costeggiare l’autostrada. Il ricongiungimento è previsto all’altezza di Misano. Si parla di un’infrastruttura a carreggiate separate a due corsie per senso di marcia, con intersezioni a livello differenziato. Il costo complessivo dell’opera “è stimato intorno ai 600 milioni, comprensivi di espropri”. Ed è proprio qui una delle note maggiormente dolenti.
La realizzazione del nuovo tracciato comporterà infatti “centinaia di espropri di diverse dimensioni”, spiegano gli uffici provinciali. Recentemente anche alcune associazioni di categoria degli agricoltori hanno protestato perché secondo loro il tracciato così come ipotizzato spezzetterebbe i terreni in modo tale da renderli improduttivi, con un grave danno per il settore che a Rimini si concentra soprattutto attorno alla Tolemaide. “Si sta lavorando con i progettisti di Anas affinché i problemi creati dagli espropri siano il più possibile ridotti”, rispondono dagli uffici provinciali.
Si tratta di un lavoro “in parte affrontato in conferenza dei servizi, proprio migliorando l’attraversamento dei campi nell’area della Tolemaide”. Ma potrà “essere ancora più dettagliato” grazie alla conferenza dei servizi che sarà convocata dal ministero e dovrà tenersi non oltre i primi mesi del 2023. “Tutti gli enti si potranno esprimere sul progetto e sugli eventuali miglioramenti da fare. La preoccupazione degli agricoltori è legittima - ritiene Santi - si tratta di potere recepire le osservazioni (che sono già arrivate), riproporle e discuterle per migliorare il progetto”. La via del 2013, ribadisce comunque Santi, “ha già valutato il tracciato come quello meno impattante”. Arrivare a chiederne lo spostamento “può determinare la cancellazione dell’opera”. Si tratta “di capire il territorio dove vuole andare. La Provincia non è l’unico ente coinvolto”.
Tornando ai costi, sono previsti nel contratto di programma poliennale di Anas con il Ministero delle infrastrutture 178 milioni, in relazione al primo lotto. In realtà ora si sta lavorando all’approvazione di un progetto che metta insieme il primo e il secondo lotto, per avvivare da Rimini nord, dal confine di Bellaria Igea Marina, fino all’intersezione con la SS72, provvedendo alla copertura finanziaria pari a circa 300 milioni”.
Chi servirà questa nuova Statale? Attualmente, nel tratto riminese, circola una media di 35mila veicoli al giorno, con punte fino a 40mila in occasione di grandi fiere ed eventi. I numeri sono forniti dalla Provincia e si riferiscono al periodo pre-covid. A Rimini nord in media, nel 2019 sono transitati 15.227 mezzi, direzione nord sud, di cui 515 mezzi pesanti (si intendono quelli superiori a 7,5 tonnellate, non quindi i mezzi commerciali per trasporto); 16.007 nell'altra direzione, con 524 mezzi pesanti. A novembre 2021 si scende a 10.600 mezzi circa in una direzione e 11.500 nell’altra.
Sul vecchio tratto, nel frattempo stanno per partire gli attesi lavori per migliorare la fruibilità del vecchio tracciato, con l’avvio a febbraio dei cantieri per le rotonde agli incroci con la superstrada di San marino e con le vie Coriano e Montescudo all’altezza di Rimini. “Le rotonde sono interventi migliorativi che stanno dentro a un percorso per implementare il trasporto pubblico e migliorare il trasporto privato”, spiega Santi. “Agire sui punti neri, il Metromare, la terza corsia dell’autostrada, tutto ciò è finalizzato a migliorare. Non mi sembra che siano intervenute delle modifiche delle abitudini dei riminesi che possano far reputare superflua la nuova statale. un esempio sono gli ingorghi che si creano nei punti critici in occasione delle fiere. Abbiamo soprattutto bisogno di una viabilità che ci consenta di offrire un trasporto pubblico competitivo”. Sulla statale, seguendo il ragionamento di Santi, potrebbe spostarsi per esempio parte del trasporto pubblico di media e lunga percorrenza. “Per attraversare Riccione attualmente ci vuole mezz’ora”, calcola il presidente, “una tempistica poco competitiva per un bus”.