Con una battuta potremmo dire che Renata Tosi si è indirettamente proposta quale prossimo candidato a sindaco di Rimini.
Se infatti Enzo Ceccarelli, dopo i suoi due mandati da primo cittadino a Bellaria, aveva tentato di restare nella giunta guidata dal proprio successore (in precedenza suo assessore) ed è stato ripescato qualche tempo dopo dalla Lega come antagonista di Sadegholvaad, si vede bene come la situazione su Riccione sia assolutamente speculare.
Renata Tosi, non potendo ricandidarsi, ha infatti ufficializzato la propria decisione di restare nella prossima giunta che, in caso di vittoria, dovrebbe essere guidata dalla candidata che lei stessa ha indicato (e suo attuale assessore). La ragione della proposta, il garantire una continuità con i due mandati dell’attuale giunta, in modo da favorirne il successo.
Non sappiamo se questa sua valutazione corrisponda al sentimento della maggioranza dei riccionesi, però anche a Bellaria e a Rimini, al termine dei loro due mandati, i sindaci Ceccarelli e Gnassi – che pur godevano di una vasta popolarità e svolgevano la loro funzione con una grande passione amministrativa – hanno infine dovuto accettarne il termine, ed entrambi con dolore e un evidente malumore: esplicito e dichiarato quello di Ceccarelli, appena velato da una presenza ridondante e quasi parossistica in campagna elettorale quello di Gnassi.
Perché, al di là di quanto si sia fatto bene, al di là della propria popolarità, al di là anche di quali siano le gerarchie attuali tra le persone e tra le forze politiche, a tema c’è soprattutto la credibilità di coloro che andranno a candidarsi per il prossimo mandato. E non a caso sui social e in ogni conversazione nella quale si parli delle prossime elezioni riccionesi si è subito messo in dubbio che l'attuale vicesindaco sia un candidato credibile, che possa guidare la città con una propria personalità e una propria visione.
Per questo, indipendentemente da cosa pensi del proprio futuro Renata Tosi, e anche da ciò che i cittadini di Riccione pensino del suo operato, a contare sull’orientamento delle prossime elezioni sarà ciò che sceglierà di dire Laura Galli. Perché dimostrare di non essere ‘sotto tutela’ (rifiutando l’offerta della Tosi oppure spiegando le ragioni per accettarla) è responsabilità che grava solo su di lei, chiamata a dimostrare come si distingua in idee, linguaggio e temperamento rispetto al proprio predecessore.
Così come sarà presto evidente se sia stata, la sua, una investitura reale, oppure ancora da confermare.