Potremmo chiamarla ‘fase 2’. Dei tanti annunci ideali, dei richiami al cambiamento e alla serietà delle intenzioni è infatti rimasto ben poco. Per adesso si vede solo un gran movimento di liste civiche, chi entra e chi esce, soprattutto dal listone di centrosinistra: Riccione Civica e Coraggiosa se ne vanno, ma chissà per quanto tempo, Tirincanti e Baleani si ripresentano, sereni, dopo essere stati dichiarati impresentabili, Riccione 2030 annuncia la possibilità di concedere il proprio ingresso ‘qualificante’.
In tutto questo via vai non è più tempo di discorsi, che – si è visto – non hanno ancora portato alla nascita ufficiale della coalizione, e ormai tutti si sono arresi all’individuazione di un candidato comune (la fase 2, appunto) come unica possibilità di federazione.
Quando gli ideali non bastano (e quando sono così diversi è difficile che bastino); quando i discorsi sulla rappresentatività e sul civismo non riescono a costruire un equilibrio pur fragile tra le parti e una spartizione di responsabilità e di potere; quando l’unica cosa che resta a unire è il desiderio di vincere, ecco, quello è il momento in cui l’unica moneta accettata al tavolo delle trattative è il nome di un candidato.
A sancirne l’inizio è stato proprio il Pd facendo il nome di Gianluca Garulli. Di fronte all’inconcludenza dei propri potenziali alleati, e soprattutto alla propria inconsistenza culturale, pensava di riprendere in mano il pallino del gioco con un nome cui nessuno avrebbe potuto opporsi, ma il noto chirurgo si è chiamato fuori (inaspettatamente forse anche per sé).
In ogni caso tutti i possibili partecipanti al ‘listone’ di centrosinistra hanno ormai capito che le discussioni sono sospese e che a questo punto la sorte della coalizione passa dall’attrattività o meno dei nomi che verranno proposti. E a testimoniarlo è il parossismo telefonico che attraversa la città in cerca di un qualche suggerimento e di una qualche disponibilità dell’ultima ora da giocarsi al tavolo delle trattative.
Il candidato vincente forse esiste davvero nascosto da qualche parte, in paese o al mare, in una associazione di categoria o in una azienda, ma certo il ‘listone’ non si dovrà sorprendere se, in caso di vittoria, patirà la frantumazione di chi è unito solo contro qualcosa o qualcuno; generando nuovi risentimenti e nuovi rancori, guarda caso come quelli da cui nascono tante delle liste che oggi si muovono a Riccione.
(rg)