(Rimini) Il 1 aprile alle 21 al teatri degli Atti sarà presentato il libro di Davide Perillo 'Fuochi accesi: i ragazzi di Portofranco, un’esperienza di educazione e integrazione'. Oltre all'autore saranno presenti anche l' assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini, Kristian Gianfreda, alcuni ragazzi e i volontari della sede riminese di Portofranco, un centro di aiuto allo studio, completamente gratuito, rivolto agli studenti delle superiori.
"L'educazione è un rapporto con i ragazzi, qui basiamo tutto sulla gratuità e i volontari mettono liberamente tempo, capacità e disponibilità a disposizione di quella che è la libera richiesta dei ragazzi. La gratuità, uno che ti vuole bene senza chiedere niente in cambio: questo è un atto d'amore", spiega la responsabile riminese di Portofranco, Gabriella Giavolucci. E un atto di amore può essere terreno fertile. "A partire da questo succedono tante cose. Sicuramente tra queste c'è il recupero scolastico, c'è il contrasto all'abbandono scolastico. Ma spesso di fronte a noi possiamo ammirare anche lo spettacolo di una persona che sboccia, rinasce e riesce guardarsi con positività. Il libro raconta tutto questo attraverso delle storie… storie che non sempre immediatamente si risolvono, ma che sempre raccontano di una crescita umana".
Al momento a Portofranco Rimini sono iscritti 154 ragazzi dai 14 ai 18 anni. "Non frequentano tutti contemporaneamente. Qualcuno viene tutti i pomeriggi, qualcun altro quando ha bisogno, prima di un'interrogazione o di un compito. Noi cerchiamo di stare a quella che è la richiesta di ognuno". Sono soprattutto ragazzi italiani che frequentano diversi tipi di scuole superiori. "C'è poi una piccola percentuale di stranieri, qualche ragazzo con disabilità, qualche altro con disturbi dell'apprendimento. Siamo in contatto con il comune per affrontare l'emergenza dei ragazzi ucraini che sono arrivati a Rimini in fuga dalla guerra: faremo la nostra parte".
A Rimini l'esperienza di Portofranco è iniziata nel 2002 e nel 2004 è nata l'associazione. Sono quattromila i ragazzi aiutati nello studio in tutta Italia, una cinquantina le sedi, ottocento gli insegnanti volontari, di cui una quarantina a Rimini. "Tra essi tanti giovani, che si mettono a disposizione nonostante abbiano sempre meno tempo libero. Potrebbero fare altro ma danno disponibilità a Portofranco perché vince la volontà di dare il proprio contributo al benessere dei ragazzi e a alla fine anche a se stessi. L'esperienza di Portofranco facilita il riconoscimento del fatto che quando si fa qualcosa di buono c'è un ritorno anche per sé. Tra i volontari più giovani, in molti sono ragazzi che sono stati con noi come studenti e ritornano perché vogliono continuare questa avventura dall'altro lato della cattedra".