(Rimini) Bocciato ieri in consiglio comunale a Rimini l’ordine del giorno ‘Dal lavoro nero al lavoro nero’ promosso dall’ex vicesindaco Gloria Lisi, ora consigliere comunale di minoranza. Queste le sue richieste. “Valutare misure di contrasto al lavoro irregolare, in particolare allo sfruttamento del lavoro e alla carenza di misure di sicurezza, attuare un protocollo d’intesa con gli organi preposti (come per esempio il tavolo provinciale richiesto dai sindacati), intervenire con misure restrittive sull’occupazione del suolo pubblico, sulla licenza, sulla concessione, sui permessi, a seguito di segnalazioni accertate, dare seguito alle richieste di maggiore vigilanza sul tema del lavoro nero chiedendo anche alla Regione di organizzare campagne straordinarie in riviera, chiedere l’incremento degli organici locali dell’ispettorato del lavoro, promuovere con il prefetto un protocollo tra le forze di polizia impegnate sul territorio al contrasto del lavoro nero, creare una white list delle imprese che rispettano i contratti di lavoro e le norme di sicurezza”.
C’è da dire che l’ordine del giorno non ha avuto sin dall’inizio una vita facile, presentato a novembre, è stato messo in discussione solo ora. Presenti i sindacati come relatori esterni, non invitati “gli enti che si occupano sul campo del contrasto al lavoro nero e della sicurezza sul lavoro”, rileva Lisi, citando tra gli esempi proprio "l’ispettorato per il lavoro, la guardia di finanza, l’Inps”. Anche il consigliere di Fratelli d’Italia Nicola Marcello, ha fatto notare l’assenza “degli attori principali e delle categorie economiche maggiormente interessate dall’argomento”.
I primi a parlare sono i sindacati. Dai quali, oltre a una ricognizione dello stato dell’arte, arriva anche una richiesta molto sentita all’amministrazione Sadegholvaad. “Quello del lavoro nero è un aspetto che purtroppo caratterizza pesantemente la nostra provincia. Mi auguro che questa non sia l’unica occasione che abbiamo per poterci confrontare. Noi da parte nostra siamo disponibili ad incontrarvi ogni volta che vorrete per tutti gli approfondimenti che riterrete necessari. Speriamo di rivederci presto”, ha esordito Isabella Pavolucci. Per le organizzazioni presenti anche Linda Braschi della Cisl, che ha messo a tema le criticità del settore turistico, e Carmelo Bellè della Uil che ha chiesto sostegno alla politica nella promozione dei contratti di secondo livello.
“Perché si rileva una mancanza di personale nel settore turistico?”, domanda la Cisl, che dà anche una risposta. “Il settore risente di condizioni lavorative non più accettabili nel 2022”. Esempi sono “la non messa in regola dei lavoratori, le criticità legate all’orario di lavoro. Molte aziende spesso formulano proposte di lavoro che non comprendono il giorno di riposo e prevedono orari complessivi che superano le 70 ore settimanali”. Spesso “non veritiere sono le contrattualizzazioni applicate come il part time”, spesso “si abusa di contratti a chiamata con retribuzioni omnicomprensive non regolari e inferiori rispetto a quelle stabilite nei contratti, con bustepaga non rispondenti al vero e anche con evasione contributiva e penalizzazione sulla naspi. Il fenomeno riguarda il 70 per cento dei rapporti di lavoro. Su 40mila assunzioni in provincia si può stimare che tra i 25 e i 28mila contratti non siano pienamente regolari”.
A non garantire legalità e scarsa sicurezza sono anche i subappalti, in turismo per le pulizie alla camere e per la reception, ma sempre più diffusi anche in altri settori, sottolinea anche la Cgil. L’esito del lavoro irregolare è la “scarsa sicurezza sui luoghi di lavoro, “nel 2021 nella nostra provincia ci sono stati 3 infortuni mortali e 4.537 denunce di infortuni”, sottolinea Pavolucci. Esiti sono anche “l’economia sommersa, ingenti perdite fiscali per la comunità, concorrenza sleale, infiltrazioni della criminalità”.
Per la giunta interviene Chiara Bellini, con delega al lavoro, che ha proposto l’istituzione di un focus group sul tema e ha criticato le richiese di Lisi “in quanto non risolvono il problema a monte e sono troppo concentrate sul controllo”.
Migliore sorte hanno avuto le altre delibere proposte. Via libera ieri sera dal Consiglio Comunale alla candidatura ai fondi del Pnrr del progetto di realizzazione del nuovo asilo nido in via Fantoni, al permesso di costruire convenzionato presentato dalla Società Bricoman Italia per la realizzazione di un nuovo complesso commerciale attraverso la riqualificazione dell'attuale edificio ("ex Corial") e delle aree esterne. Approvata, infine, la convenzione per la gestione in forma associata del servizio di allertamento locale di protezione civile che vedrà il Comune di Rimini lavorare in sinergia con i Comuni di Bellaria-Igea Marina, Riccione, Misano Adriatico, Cattolica, Coriano, San Giovanni in Marignano, Sassofeltrio, Montecopiolo, l'Unione della Valconca e l'Unione di Comuni Valmarecchia.