Nuova Statale 16: nulla da fare per gli agricoltori

Sabato, 23 Aprile 2022

“Non è una scelta che facciamo a cuor leggero”. Il sindaco Jamil Sadegolvaad ci ha tenuto a precisarlo, giovedì sera nel consiglio comunale in cui cui si è discusso della nuova statale 16. “Ho nel cuore le istanze degli agricoltori, ma non me la sento nemmeno di far perdere a Rimini un strada da 300 milioni di cui ha bisogno”. Attesa da decenni, con la fiera e con la nuova urbanizzazione Rimini ha capito di avere urgente bisogno della nuova circonvallazione. Ma il tracciato che ha ricevuto la valutazione d'impatto ambientale dal ministero nel 2013, non risponde a tutte le esigenze del territorio. Soprattutto va a mortificare una zona altamente produttiva, anche secondo la definizione che ne ha dato la Provincia. “Qui produciamo il 40 per cento del totale delle insalate prodotte in Emilia Romagna”, ha detto il referente della Cia per il riminese, Lorenzo Falcioni. “La stessa produzione non può essere spostata a Santa Giustina, Corpolò o altri territori, perché sono necessarie delle condizioni, dall’approvvigionamento idrico al know how. La produzione lorda vendibile di quei terreni ha un valore maggiore”. Si parla “di 28 chilometri di strada (il nuovo tracciato, ndr) che riducono il territorio agricolo della provincia di Rimini del 26 per cento. Territorio agricolo utilizzabile che negli anni precedenti, dal 2000 al 2010, era già stato ridotto del 18 per cento.Nel momentoin cui la terra va a finire sotto l’asfalto, bisogna sapere che non tornerà mai più agricola. Soffermarsi un minuto in più per fare tutte le verifiche del caso è importante”. Falcioni poi ricorda poi come subito nel 2010 le associazioni di categoria si mossero segnalando ad “Anas di valutare un percorso alternativo. E ci furono diversi incontri, perché allora effettivamente c’erano le condizioni per un tracciato meno impattante, accanto all’autostrada”. In una nota di Anas “del 16 dicembre 2011, solo un anno dopo, si legge che è venuta a mancare da parte degli enti locali l’esigenza di modificare il tracciato e si presenta alla via il tracciato originario, quello di cui stiamo palando oggi di nuovo. E mi chiedo: perché è venuta a mancare l’esigenza, visto che la posizione delle associazioni è sempre rimasta la stessa?”.

La risposta del sindaco non lascia dubbi. "Non è immaginabile sostituire il primo stralcio con un tratto di complanare che sarebbe di fatto un collegamento tra i due caselli di Rimini nord e Rimini sud. A quel punto possiamo utilizzare direttamente la A14, aggiungendo un casello in più a servizio della fiera”. Il sindaco ricorda anche che tra i tratti critici, solo sul territorio riminese, ci sarà inoltre il passaggio dal Villaggio Primomaggio, che comporterà anche lì l’abbattimento di edifici. “L’opera è complessa tutta, da Misano a Bellaria”.

Sadegholvaad, reduce da un incontro a Bologna con la Regione e Anas qualche settimana fa, fa capire che i margini di manovra ci sono, ma il tracciato non si può cambiare. “Con l’assesora Frisoni abbiamo proposto per l’ennesima volta il potenziamento e l’utilizzo della Tolemaide (al posto della diagonale che taglierà i terreni, nr): è stato risposto picche, questa è la verità. Ci è stato detto con estrema franchezza che ci sono in ballo 300 milioni di euro, che c’è una valutazione d’impatto ambientale che scade a marzo del 2023 e che se scade bisogna che tutto riparta a zero. Se ne riparlerà cioè tra 10, 15 anche 20 anni. Se rinunciassimo all'opera, non sarei in pace con me stesso e con tutti quei cittadini che invece la variante l’attendono da decenni. Come chi abita lungo via Orsoleto o a Case Nuove, per fare solo alcuni esempi”. O Santa Giustina, per continuare con gli esempi. “Persone imbufalite”, sottolinea il sindaco, “perché subiscono da anni un traffico parassita che passa per quelle stradine di campagna quando c’è la fiera oppure in estate, per sfuggire a una Tolemaide e a una Statale insufficienti. Pretendono questa tangenziale”.

Nel corso dello stesso incontro, a Bologna, sono state prospettate delle possibilità di miglioramento, ha confermato il sindaco. “Ci hanno assicurato che sarà realizzabile una serie di sottopassi per evitare che ci siano lotti interclusi, affinché un mezzo agricolo possa facilmente passare da una parte all’altra della strada per continuare a lavorare sullo stesso campo. Anche gli svincoli, cioè le parti della strada che saranno realmente impattanti, saranno realizzati in modo da consumare la minor quantità di terreno possibile”. La strada di suo sarà larga 25 metri.

Il consiglio comunale tematico era stato chiesto dalla Lega e appoggiato da tutti i gruppi di minoranza. Enzo Ceccarelli, Lega, che aveva approvato il tracciato della nuova Statale quando era sindaco di Bellaria, l’altra sera ha chiesto che oltre agli indennizzi, chi si vedrà demolire abitazione e capannone, possa anche averli ricostruiti, grazie ad una apposita legge regionale che era stata approvata in occasine della realizzazione dell'alta velocità ferroviaria Ceccarelli si è anche appellato ai sindaci affinché si eviti di arrivare a uno scontro muro contro muro con i residenti delle zone interessate. 

“L’opera porterà dei benefici in termini di sicurezza stradale e di congestione - risponde l’assessora alla mobilità Roberta Frisoni - migliorerà la connessione del territorio con la rete nazionale, offrirà nuove opportunità alle imprese legate al turismo”. Il comune, ribadisce Frisoni, “non è assente. L’impegno che ci siamo presi è quello di accompagnare la realizzazione andando a sviscerare tutti quelli che possono essere i possibili miglioramenti necessari per un migliore inserimento paesaggistico e ambientale”. La progettazione definitiva, conclude Frisoni, “migliorerà l’accessibilità del nostro comparto fieristico, stiamo lavorando con Anas affinché dall’ingresso ovest della fiera si possa raggiungere attraverso la nuova statale in maniera più scorrevole e sicura l’autostrada”.

Della necessità di procedere al più presto con i lavori è convinto il presidente della provincia Riziero Santi che offre anche alcuni spunti sulle criticità dell’attuale tracciato. “Circolano in provincia 185.000 autoveicoli, 60.000 ciclomotori e motocicli, 25.000 autocarri, per complessivi 270.000 mezzi”, spiega Santi. “Ci sono 118 auto per ogni km di strade, con oltre 50 giorni di superamento dei limiti UE del PM10. Sulla A14 circolano fino a 100.000 auto al giorno. Sulla SS16 viaggiano oltre 30.000 auto al giorno. La SS 16 è tra le strade più pericolose in Italia (l’indice di mortalità per km è 0,28 contro la media dello 0,03). Nel 2014 si sono verificati oltre 1.700 incidenti con 20 morti, quasi 2.200 feriti”.

Per le associazioni degli agricoltori è stato presente anche Guido Cardelli Masini Palazzi presidente di Coldirett. “Dopo due anni di pandemia e l’attuale conflitto in Ucraina ci siamo accorti che siano una nazione non indipendente dal punto di vista della produzione agroalimentare. E’ fondamentale quindi salvaguardare anche un solo metro di terreni coltivati. La statale 16 va a incidere in maniera assolutamente negativa per quanto riguarda l’agricoltura, in una parte del territorio votata alle produzioni orticole, una delle poche della provincia di Rimini”, ha ricordato Palazzi. Se è vero che oltre l’80% delle marci viaggia su gomma, si tratta di “un dato che a livello nazionale nei prossimi anni è intenzione del governo abbassare”. 

Per Confagricoltura è intervenuto Moreno Polidori. “E’ necessario armonizzare le esigenze della mobilità con quelle del lavoro agricolo e delle famiglie. Non possiamo non rilevare lo sviluppo anacronistico del progetto in discussione da oltre venti anni. Il percorso così come progettato infligge una profonda ferita”. 

Da parte sua il sindaco di Misano Fabrizio Piccioni ricorda che l'attuale statale 16, “in diversi punti è diventata una strada urbana”. Piccioni in particolare ribadisce che il problema, per il territorio di Misano, è il mancato raccordo con il casello autostradale. “Se vogliamo una statale che serva il territorio questa deve collegare i quattro caselli autostrdali che si trovano sul territorio”.

L’architetto Cesarini del comune di Riccione ha rappresentato “l’urgenza enorme” della realizzazione del nuovo tracciato, “abbiamo una statale che ci entra in città. Purtroppo come tutte le opere che arrivano in ritardo anche questa è invecchiata. Questo è un punto di cui dobbiamo tenere conto, in maniera responsabile da amministratori. Se ci sono i tempi io non realizzerei un’opera sbagliata perché è importante farla subito. E’ invece meglio farla bene. Quindi bene che quest’opera colleghi i caselli autostradali, magari correndo accanto all’autostrada. A Riccione c’è inoltre l’esigenza di collegare la nuova zona artigianale di via Piemonte”.

Nicola Marcello di Fratelli d’Italia fa notare l’assenza di Anas al dibattito consiliare. “Non possiamo permetterci opere rattoppate, che non tengano in adeguata considerazione quella che sarà la futura viabilità e le attuali esigenze della città. Siamo di fronte a un’opera che parte già vecchia e che soprattutto parte facendo dei danni: stiamo per distruggere un nostro gioiello che è la produzione agraria. Non si può devastare un territorio che i nonni e i padri hanno lavorato e reso competitivo con anni e anni di sudore”.