Viabilità, non c’è ancora una risposta adeguata alla chiusura del ponte di Tiberio. E’ emerso ieri sera nel corso del consiglio comunale tematico convocato a seguito di una mozione proposta da Gioenzo Renzi di Fratelli d’Italia.
Gli effetti sul traffico riminese a seguito della chiusura al traffico del ponte e di buona parte del lungomare, senza che siano state offerte adeguate alternative, sono evidenti nelle code quotidiane di auto, mai viste, fino a qualche mese fa, se non nei mesi estivi e in occasione delle fiere. La situazione pesa anche sul centro storico, dove a fare le spese maggiori sono i residenti di via Ducale e del rione Clodio, sottoposti a livelli di traffico inadeguati per quella che è una stradina medievale, dopo il cambio di senso di marcia lungo via Bastioni Settentrionali.
Il problema più rilevante è che ad oggi non esiste risposta alternativa da parte dell’amministrazione. E’ il consigliere comunale della Lega Luca De Sio a porre una domanda diretta. Le prime chiusure del ponte di Tiberio, ricorda De Sio, “risalgono al 2019. Non mi sembra ci fossero ragioni di particolare urgenza, che il ponte fosse crollato, per esempio, o l’esistenza di uno studio che ne annunciasse l’imminenete crollo”. Del resto, “di alternativa al ponte di Tiberio si parlava già nel secolo scorso. Poi siamo arrivati al 2019, anno in cui si è deciso di fare probabilmente un passo più lungo della gamba. Sono passati altri tre anni e non si è davvero capito quale sarà l’alternativa e soprattutto se c’è realmente l’intenzione di realizzarla”. Nel corso della giunta Ravaioli, “per esempio, si era fatto uno studio di fattibilità per il nuovo ponte e anche per un ipotetico tunnel. Siamo tutti d’accordo sul fatto che il ponte di Tiberio andasse pedonalizato, che il luogo adesso sia più bello di prima, ma chiedo attenzione particolare per questo tema, e trasparenza”.
De Sio ha poi chiesto: “Esiste uno studio per un ponte? Diteci da dove inizia e dove finisce. State verificando per un tunnel? Diteci dove inizia e dove finisce. Esiste uno studio per cui il tunnel non è fattibile? Bene, ditecelo. Altrimenti quello che risulta evidente è che non abbiate idea di quello che state facendo ed è preoccupante”.
Una domanda chiara a cui una risposta altrettanto chiara non arriva. “Abbiamo in cassa 10 milioni 700mila euro”, dice l’assessore alle opere pubbliche Mattia Morolli. Ed è una buona notizia. “Questi soldi ci sono, ora il tema è come non sbagliare l’investimento. Dal punto di vista demografico Rimini negli ultimi sette anni ha perso il 25% di natalità, ma la città è cresciuta grazie alla sua attrattività”. Una città che si allarga fuori dal centro storico, “dorme a nord e lavora principalmente tra via Jano Palco e via Rodriguez. E’ la città che cambia”. Cambiamenti sono stati dati negli anni dal nuovo palacongressi, dallo spostamento della questura, dallo sviluppo della fiera. Cambiamenti sono continuamente in vista, come i nuovi insediamenti in via Macanno e via Casti, la piscina che dallo stadio arriverà a Viserba, le richieste per nuovi edifici direzionali.
“Il ragionamento del tunnel è fuorviante. Se vogliamo togliere le auto dal centro storico, non è pensabile immetterle proprio in centro storico creando appositamente un tunnel”. L’assessore guarda invece a “quartieri come l’Ina Casa con tutti i servizi che ospita, le scuole, la provincia”. Proprio la provincia qualche anno fa ha approvato un piano territoriale di coordinamento a cui l’amministrazione guarda come a una bussola per capire in che direzione andare “per non sbagliare”. “Siamo in un dialogo forte con la provincia per capire le possibilità col ptcp attuale su dove collocare questo ponte, che è strategico, ha delle funzioni e deve essere incentivante e utilizzato”.
L’intenzione dell’amministrazione è “tenere fermo il punto che il ponte di Tiberio non si riapre al traffico, lavorare per tutti gli accorgimenti puntuali che si possono fare per migliorare la fluidificazione dell’asse che dalla circonvallazione va verso Borgo Mazzini a scendere fino all’arco d’Augusto fino al Settebello e via Roma, anche con la creazione di assi paralleli”, spiega l’assessora Frisoni. Nel tempo che intercorrerà fino alla realizzazione del nuovo ponte, “con l’opportuno allontanamento del traffico dal centro storico, si lavorerà per trovare un equilibrio il più possibile soddisfacente in una visione generale della città e di tutti i suoi bisogni”.
L’esito del cosiglio è stato quello della bocciatura della mozione di Renzi, con la minoranza favorevole e la maggioranza contraria. Tra le soluzioni proposte da Renzi c’era in particolare di attivare e ampliare la ztl su corso d’Augusto e via Ducale, dalle 8 ore notturne previste, ad almeno a 16 ore (diurne e notturne), facendo sua la richiesta dei residenti. Tra le proposte anche quella di ripristinare l’originario senso di marcia monte-mare lungo via Bastioni Settentrionali. Cosa possibile o riaprendo temporaneamente il ponte di Tiberio, solo in attesa di una soluzione alternativa, oppure attuando la percorrenza su via Roma, con accesso mare-monte su via Bastioni Orientali, quest’ultima con doppio senso di marcia, in modo da creare un’alternativa a via Tripoli. Altre soluzioni sono state proposte da Carlo Rufo Spina, che ha presentato un suo ordine del giorno, che sarà discusso prossimamente.