Inclusione e identità sono i valori alla base del programma presentato da Daniela Angelini ieri mattina. La candidata a sindaco di Riccione dalla coalizione di centrosinistra è stata accompagnata da tutte e sei le liste a sostegno: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Riccione Coraggiosa, Riccione 2030, Uniamo Riccione e Riccione col Cuore. Tutte rimarcano e rivendicano un cambio di passo rispetto all’amministrazione uscente, l’abbandono della logica del “con” o “contro” chi governa, l’approdo a un’amministrazione all’insegna della condivisione.
“Il programma che presentiamo oggi - spiega Angelini - è nato raccogliendo le sollecitazioni dei quartieri. Il metodo della città del domani infatti è quello della condivisione di tutti i temi con i diretti interessati, vogliamo una città coesa protesa nel suo sviluppo, vogliamo che tutti possano essere protagonisti di questa crescita, riporteremo la politica nelle sedi opportune”. Una “sfida difficile”, ammette Angelini, che propone l’attivazione “del tavolo di concertazione con operatori e residenti per capire insieme dove vogliamo andare”. L’idea è quella di arrivare ad “attivare un piano strategico per Riccione dove vengano condivise strategie e visione. Vogliamo volare alto prendendo il volo insieme”.
Turismo, sicurezza e decoro, educazione, riqualificazione sono i temi più stringenti. “La sicurezza va garantita ai nostri cittadini, come ai turisti. Purtroppo negli ultimi due anni abbiamo subito dei disordini che non possiamo più permetterci”, spiega Angelini in riferimento al fenomeno delle babygang. “Già lo scorso anno avevamo avuto dei segnali che ci avrebbero dovuto far subito reagire. E’ certo che non è più possibile subire una situazione simile”. La proposta di Angelini per la sicurezza, quindi, è quella di incrementare le forze del corpo di polizia municipale e stabilire una collaborazione con tutte le forze di sicurezza che operano sul territorio per la creazione di un corpo multiforze.
“Vogliamo subito attivare il tavolo permanente per la sicurezza perché serve. Tutti possono fare la propria parte per monitorare il territorio”. I ragazzini che hanno messo a ferro e fuoco la città lo scorso anno e che già sui social si stanno iniziando a dare appuntamento a Riccione, “vanno tutti identificati nel momento in cui scendono dal treno, perché l’identificazione è un deterrente”. Per questo, oltre a luoghi della movida e lungomari, “la stazione deve essere presidiata dal corpo multiforze” e anche la video sorveglianza dovrà avere un incremento. “Le azioni repressive sono fondamentali, perché siamo di fronte a fenomeni già presenti sul territorio, bisognerà anche però partire con un lavoro di prevenzione, curando il decoro dei quartieri con l’illuminazione, la videosorveglianza e il vigile di quartiere che conosca profondamente la realtà in cui opera. Bisogna riqualificare i parchi, dobbiamo tornare ad essere la Perla verde”. Perla verde che per anni è stata capitale del turismo internazionale, “ed è li che vogliamo ritornare valorizzando la nostra identità”.
Gli eventi secondo Angelini sono da programmare per tempo per evitare sovrapposizioni, “introducendo spettacoli a pagamento sia in estate, sia durante l’anno, perché riqualificando l’offerta si riqualifica anche la domanda, cioè il tipo di turista che sceglierà Riccione”. Parola d’ordine è dunque programmazione, “basta con l’improvvisazione, non può appartenere a questa epoca storica in cui è necessario lavorare con le destination manager organization, che mettono insieme pubblico e privato”.
Al di là degli eventi, restando in tema, “impensabile” è per Angelini “che per fare fronte alla carenza di personale specializzato i nostri albergatori debbano andarselo a cercare in Albania. Abbiamo già due istituti per la formazione professionale. La nostra proposta è quella di creare, inoltre, un’Accademia del turismo che possa formare figure altamente specializzate per tutte le esigenze del settore. Vorremmo avesse sede alla colonia Bertazzoni, che ha nella cultura e nel sociale le sue prospettive di sviluppo e che fortunatamente non è ancora stata venduta dal comune”.
Restando sul tema delle colonie, Angelini indica la wellness valley come prospettiva per la riqualificazione a nord, “da verificare insieme al comune di Rimini, dopo aver capito insieme a Regione e Soprintendenza cosa realmente si possa fare in quelle zone”. Mentre a sud, attorno alle terme, l’idea è quella di creare una grande spa al servizio di riccionesi e turisti.
In merito a viale Ceccarini, “l’area grida vendetta”, ribadisce Angelini. “Bisognerà nell’immediato ripristinare il decoro con una nuova pavimentazione, sistemando tutti quei fili pendenti, ripristinare un’adeguata illuminazione. Nel frattempo bisognerà far partire una strategia di riqualificazione a lungotermine. Il masterplan già presentato? Sarà sottoposto alla valutazione di operatori e residenti”.