Arriva Daniela Santanchè. La ministra del turismo è attesa sabato, ospite della sfilata di Alberta Ferretti a Castel Sismondo. Regione e governo presenteranno una campagna di comunicazione in collaborazione con Enit dedicata sia al mercato nazionale sia a quello estero per mostrare spiagge soleggiate, pulite e sicure. L’obiettivo è contrastare possibili campagne di speculazione. Nei giorni scorsi, infatti, il tabloid tedesco Bild ha già pubblicato una foto della Romagna alluvionata con il titolo: “Il paradiso delle vacanze, Rimini allagata” (ilCarlino, Corriere). A Bellaria invece gli albergatori restano fiduciosi nell’arrivo dei tedeschi per Pentecoste (Corriere).
Meno stranieri, più italiani: il ponte del 2 giugno tiene. Se il fine settimana del 27 e 28 maggio si preannuncia scarico, quello del 2, 3, 4 giugno fa prevedere il sold out. Almeno nell’analisi di VisitRimini. “Qualche cancellazione è arrivata, ma contiamo in un pronto recupero, data la quantità di eventi prevista: concerto di Vasco Rossi, Rimini Wellness, Mondiale di Superbike. Per cui ci aspettiamo un 2 giugno da tutto esaurito”, spiega la direttrice Valeria Guarisco (Corriere). A Riccione si riparte dallo sport con i Campionati di nuoto per salvamento e i cicloturisti (ilCarlino).
Gli albergatori hanno aumentato dell’11% le tariffe. Con l’inflazione all’11,8%, l’aumento nel riminese è più basso che altrove: 43,2% a Firenze, 38% a Milano e 25,7% a Venezia. “A Rimini le tariffe sono leggermente cresciute, ma è stato fatto lo strettissimo necessario per colmare il gap dovuto ai costi impazziti di energia elettrica e derrate alimentari”, spiega Antonio Carasso, presidente di Promozione Alberghiera (ilCarlino).
Vasco Rossi, il palco è quasi pronto. “Svolgere gli eventi è il modo migliore per ripartire, andare avanti, aiutare la nostra terra”. Così il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad conferma di non voler rinunciare agli eventi in programma. Il rocker di Zocca potrebbe essere a Rimini fra oggi e domani e dare il via alle prove (ilCarlino, Corriere).
Novecentomila euro di danni. La conta, ancora sommaria, arriva dal comune di Rimini. Si parla, in particolare, di 150mila euro spesi durante l’emergenza per strade e verde pubblico e di 750mila euro per il dopo: ripristino delle strade, pavimentazione e illuminazione pubblica, rete fognaria e la messa in sicurezza della viabilità. Dal conto mancano ancora le spese per la pulizia delle spiagge, per gli edifici pubblici, per le frane e ulteriori possibili smottamenti stradali (Corriere).
Taglio alle tasse. Sono cinque i comuni inseriti dalla Regione nell’elenco di quelli per cui si fa la richiesta. Si tratta di comunità in cui a causa dei danni del maltempo non possono proseguire le normali attività economiche. Sono Casteldelci, Sant’Agata, Novafeltria, San Leo e Montescudo (ilCarlino, Corriere).
Frane, strade interrotte, famiglie isolate. A Montefiore si contano danni alle strade per un milione. Chiusa via Bonora e a tratti via Cappuccini, via Spogna e via Panoramica. A Pennabilli, tra domenica notte e lunedì mattina si è sviluppata la cinquantesima frana. A Sant’Agata sono cinquantasette, e sembrano pochi i 4 milioni previsti dalla Regione per ripristinare la sicurezza della viabilità e non solo. A Gemmano il sindaco Riziero Santi ha ispezionato le grotte (Corriere).
Santarcangelo: il piano per salvare Sant’Ermete. L’intervento costa 2 milioni, prevede la realizzazione di una vasca di laminazione, è stato già deliberato dalla Regione e riguarda l’area attraversata dai torrenti Mavone e Mavoncello. L’assessore alla pianificazione Filippo Sacchetti assicura: “daremo una risposta definitiva alla sicurezza idrogeologica della zona di Sant’Ermete” (ilCarlino).
“No a soluzioni ingegneristiche e tecnocratiche”. Perché le alluvioni? E quali sono le soluzioni da mettere in campo? Il Corriere propone l’intervista al riminese Antonello Pasini, fisico e climatologo del Cnr. Le piogge persistenti, e nell’ultima ondata anche intense, sono arrivate su "aree cementificate, o su territori fragili e spopolati" (Corriere).
Azione perde “azionisti”. Il segretario provinciale Roberto Biondi, il responsabile organizzativo Luciano de Benedictis e i componenti del direttivo provinciale hanno scritto direttamente a Carlo Calenda per dimettersi. “Continuiamo a credere nella bontà del progetto originario di Azione, nella necessità di un partito liberale e riformista. Progetto che non riteniamo sia però oggi più perseguibile con le modalità con cui viene gestito il partito”, spiegano (Corriere).
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