Dopo la segnalazione d aaprte di Federconsumatori dei rincari oltre la norma per i carburanti a Rimini, e di come potrebbero avere un impatto "anche sui ponti turistici delle prossime settimane", interviene il sindaco Jamil Sadegholvaad." La premessa è doverosa: è ovvio che il primo, sensibile effetto di questi aumenti, e in generale dell'incremento del costo della vita e della conseguente contrazione dei consumi, lo stiano vivendo ogni giorno sulla propria pelle tutti gli italiani che si recano a scuola, al lavoro, a fare spesa nelle proprie città".
Se poi "vogliamo declinare questo problema anche in chiave turistica, i calcoli sono presto fatti: il viaggio in auto da Milano alla Riviera romagnola, sola andata, può costare, causa rincari, dai 15 ai 20 euro in più rispetto a soli pochi mesi fa. Se a questo aggiungiamo l'inevitabile spirale inflattiva per cui è prevedibile l'aumento dei prezzi per i prodotti trasportati, alimentari in primis, possiamo già avere una sintetica panoramica di quello già paventato da molti analisti dei trend turistici nazionali, dopo l'andamento del 2023: flessione della vacanza da parte del mercato italiano a causa della ridotta capacità di spesa (per bollette, per cibo) e crescita di quello estero".
Se l'incremento del costo dei carburanti di questi giorni "può essere considerato solo una goccia, è altrettanto vero che questa stessa goccia può essere considerata la spia di un 'disinteresse' da parte delle politiche nazionali per tutto ciò che riguarda la promozione e lo sviluppo di un settore industriale di spicco quale il turismo è a tutti gli effetti. Ogni tanto riemerge la proposta di 'piani nazionali strategici del turismo' poi, nei fatti, le singole misure vanno esattamente nella parte opposta, penalizzando chi vuole fare vacanza e chi vuole investire sul rinnovamento dell'infrastruttura turistica".
Resta "un dato a livello locale: Rimini, la Riviera di Romagna, nei primi 3 mesi del 2024 hanno accumulato numeri importanti in termini di arrivi e pernottamenti turistici, superiori all'anno passato. Questo in virtù di una forza attrattiva, data da eventi, strutture (fiere, centri congressi), investimenti sul territorio (la bellezza dei nostri paesi, la ricchezza di servizi della nostra costa) che non è venuta mai meno anche durante anni difficili. Chiaro che come Riviera di Romagna, e come Italia, avremmo bisogno di un sostegno strutturale più convinto da parte del Sistema Paese. Per adesso continuiamo a fare, e bene, praticamente da soli”.