CARIM VA, SAN MARINO MENO. IL SOTTOSEGRETARIO CONTA I DANNI ALL’ARTE IN VALMARECCHIA. IL CRISTO DI MICHELANGELO (?) E BIANCHINI
Carim, ricapitalizzazione in salita
La Voce di Romagna dà la notizia dell’approvazione del piano di ricapitalizzazione da parte della Consob e il nome del nuovo manager milanese, Alberto Mocchi (attualmente amministratore delegato Cis), scelto da Fondazione e commissari. A pagina 13, Paolo Facciotto: “Una curiosità, dai bilanci 2008 delle società Mocchi risultava al 108° posto nella graduatoria dei manager più pagati d’Italia con un milione 302mila 988 euro di compensi lordi (Banco di Desio) comprendenti un bonus di 420.795 euro”. Rispetto al piano di ricapitalizzazione “le condizioni sono quelle già note: offerta massima di 22.119.608 azioni a prezzo di 5,35 euro ciascuna, per arrivare ai 118 milioni di euro e rotti. Il mercato sarà da lunedì 26 marzo a martedì 24 aprile. Promemoria tecnico: le azioni saranno offerte in opzione agli azionisti nel rapporto di 7 nuove azioni ogni 10 possedute. L’inoptato sarà assegnato in prelazione ai soci che abbiano esercitato integralmente l’opzione, in seconda battuta al pubblico indistinto”.
Su il Resto del Carlino a pagina 9 Manuel Spadazzi fa il punto: due i nodi da sciogliere. Il primo riguarda le condizioni poste dagli industriali riminesi. “Il gruppo degli industriali, di cui fanno parte la famiglia Gemmani (gruppo Scm), la Ferretti (di Aeffe), Sgr, Valentini e altri noti imprenditori riminesi, voleva prima di tutto essere interpellato sulla scelta del nuovo manager. Manager che invece è stato individuato dalla Fondazione Carim insieme a Mediobanca, e con l’avvallo dei commissari, senza discuterne con gli industriali”.
Altro nodo quello sui membri del nuovo consiglio di amministrazione. “ANCORA più complessa la partita sul nuovo consiglio d’amministrazione di Carim. La Fondazione ha intenzione di portare il cda a 9 membri: 5 spettano a palazzo Buonadrata, gli altri 4 agli azionisti di minoranza. Gli industriali ne chiedono almeno 2 (o addirittura 4, nell’ipotesi di un cda con 11 membri) e soprattutto hanno fatto capire che gradirebbero la vicepresidenza della nuova Carim”.
San Marino, crisi inarrestabile
Sono 76 le aziende chiuse in un mese, al ritmo di 3 al giorno. Il Carlino a pagina 19. “Gennaio in cui è ripreso il decremento del numero delle imprese: 5.532, ben 76 in meno rispetto a dicembre del 2011 e 295 rispetto a gennaio dello scorso anno”. E poi giù con l’analisi settore per settore e sul tasso di occupazione totale che ha perso 2,8 punti in un anno. Poi turismo (a gennaio oltre 76mila visitatori) e popolazione (oltre 32mila 200 residenti).
Neve, da Roma soldi per i beni culturali
Alla Valmarecchia parte dell’8 per mille fino a ora destinato a L’Aquila. Il Carlino a pagina 4: “Ieri pomeriggio, dopo nemmeno 10 giorni di distanza dalla richiesta lanciata dai parlamentari riminesi e marchigiani, il Sottosegretario ai Beni culturali, Alberto Cecchi, ha incontrato sindaci, Soprintendenza e referenti provinciali e regionali a San Leo. Presente anche il vescovo della Diocesi San Marino Montefeltro, monsignor Luigi Negri”.
La Voce a pagina 25 spiega “lo sblocco di fondi ordinari e straordinari, circa 4 milioni di euro non solo per la Valmarecchia, e utilizzare la quota dell’8 per mille (parte va all’emergenza carceri) destinata ai beni culturali per quelli danneggiati dalla neve. Gli ultimi 2 anni questi soldi sono andati all’Aquila”. L’assessore regionale Gazzolo promette “il tentativo di sburocratizzare le pratiche, soprattutto per sistemare i tetti”. E poi la lista dei beni artistici danneggiati, sono 36.
Il Corriere Romagna a pagina 16 fa sapere, inoltre, che domattina nella Collegiata di Sant’Agata Feltria si tonerà a dire messa, dopo il nevone.
Bianchini, dal memoriale del detective
Sul Corriere a pagina 5 Patrizia Cupo. “Spie in Karnak: eccola l’ossessione di Bianchini che aveva assoldato investigatori privati e un “black team”, una squadra nera, alla ricerca delle presunte spie della concorrente italiana Errebian. E ancora: conti cifrati in Fingestus (la finanziaria di Bianchini) e la mazzetta al finanziere che informasse su tempi e luoghi dei controlli delle Fiamme gialle al confine con San Marino. Giusto il tempo di avvisare i clienti di Bianchini e fermarli prima che si presentassero in finanziaria per depositare i soldi. A due mesi dallo “scoppio” dello scandalo “Criminal minds” esce allo scoperto l’“atto K”, il presunto memoriale di Salvatore Vargiu, l’agente privato della Cio (il Central investigation office) di San Marino”, in 36 pagine.
Il Cristo di Michelangelo, sempre più misterioso
Il mistero si infittisce a pagina 5 del Corriere con l’intervento del massone Hugo Balestrieri che, da New York, fa i suoi ‘collegamenti’.
“La massoneria e il Cristo di Michelangelo, un intreccio venuto alla luce proprio in questi giorni con l’apertura del caveau che nascondeva l’opera lignea attribuita al Buonarroti e, pare, regalata all’ambasciatore Ugolini dal patriarca Melchita di Beirut. E che ora, confluisce nella storia “dubbia” della finanziaria Fingestus. A collegare i fatti è direttamente Giorgio Hugo Balestrieri, ex tesoriere della Fondazione dedicata al conte Giacomo Maria Ugolini: «A Fingestus, spariti 750mila euro della Fondazione: qualcuno spieghi il perché. Siamo stati vittime di furti ripetuti negli ultimi anni. Ora però lasciateci in pace. Il crocefisso è blindato in una Onlus americana e non potrà essere venduto a nessuno. Il conte fu chiaro: deve rimanere a San Marino»”.
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