Rimini, rapporto sull’economia 2013
Nello scenario della crisi globale Rimini non è un’isola felice, anche se presenta qualche reazione vivace che fa ben sperare. Non è una grande novità e nemmeno un’analisi particolarmente brillante ma è ciò che passa il convento del Rapporto sull’economia riminese presentato oggi in Università.
L’occasione e la vasta platea hanno fornito ai presidenti degli enti promotori (Manlio Maggioli, Camera di Commercio, e Massimo Pasquinelli, Fondazione Carim) l’opportunità di lanciare qualche messaggio. Maggioli, dopo aver lodato la capacità di coesione del vescovo e del prefetto, ha lamentato un clima di contrapposizione fra imprese e pubblica amministrazione, auspicando che a distribuire torti e ragioni non sia la magistratura. Evidente il riferimento alle attuali vicende dell’urbanistica e dei piani particolareggiati. Questo è stato l’ultimo Rapporto presentato da Maggioli: ad aprile cominceranno le consultazioni fra le categorie per la designazione del nuovo presidente di Camera di Commercio.
Pasquinelli ha invece esultato perché questo è il primo Rapporto con la “Carim liberata”, mentre nei due precedenti era commissariata. Il presidente della Fondazione ha messo in fila alcune affermazioni: è valsa la pena “dissanguarsi” per il risanamento della Carim, utile ad un mercato non drogato; si è chiuso definitivamente un ciclo storico che ha visto la Fondazione erogare 23 milioni al territorio; occorre ripensare a chi essere e a cosa fare, acquistando la capacità di fare le nozze coi fichi secchi, ovvero di puntare sulle risorse immateriali (intelligenza, relazioni, creatività, ecc.) quando quelle economiche scarseggiano.
Veniamo all’economia riminese. Alcuni dati sono i linea coi bollettini di guerra che ascoltiamo ogni giorno: ricorso alla cassa integrazione +82%; ricorso alla mobilità +350%; tasso di disoccupazione intorno al 10% che sale al 16 per i giovani; crisi del credito: gli impieghi, cioè i prestiti, sono calati del 6%; le sofferenze (quando un creditore non paga) sono cresciute del 24%; ko anche per il mercato immobiliare, -30%.
In mezzo a tante ombre, è giusto parlare anche dei segnali positivi. Questi vengono dalle esportazioni. Non solo la bilancia commerciale è positiva ma in alcuni settori Rimini anche in questi tempi di crisi ha conquistato quote di mercato estero. Torneremo a riparlarne.
Per tutto il 2013 Rimini resterà in purgatorio, riuscirà a riveder le stelle nel 2014 e ancora meglio nel 2015.