GIORNALAIO 05.05.2013

Lunedì, 06 Maggio 2013

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Aeradria, oggi in tribunale per il concordato. Pd, ex bersaniani tutti tifosi di Letta, anzi no. Ruota panoramica? No, sbriciolosa

 
Aeradria, oggi torna in tribunale il dibattito sul concordato. “IL FUTURO del ‘Fellini’ si decide oggi in tribunale. Massimo Masini, presidente di Aeradria, insieme ai consulenti di Skema e agli avvocati designati dagli enti soci della società di gestione dell’aeroporto, dovrà provare a convincere i giudici che i conti del ‘Fellini’ sono in regola, che i finanziamenti chiesti alle banche erano legittimi, che Aeradria può accedere al concordato pur essendo una società pubblica. Sarà un’udienza decisiva, anche se il tribunale non si pronuncerà subito: ci vorranno ancora alcuni giorni per stabilire se accettare o meno il concordato di Aeradria. UNA PARTITA che si gioca su due fronti. Da un lato c’è, appunto, la richiesta di concordato presentata in tribunale da Aeradria. Dall’altro c’è l’inchiesta penale avviata dal pm Gemma Gualdi a carico di tutto il consiglio d’amministrazione di Aeradria, per il quale il magistrato ipotizza non soltanto la violazione alle leggi fallimentari, ma anche il reato del falso in bilancio”, ilRestodelCarlino (p.2). “La posizione della Procura ormai è chiara: in queste condizioni Aeradria, con i suoi 47 milioni di debito (visto che alcuni crediti vengono ritenuti inesigibili o erroneamente considerati come tali) non può accedere al concordato. E nemmeno può fallire: secondo il pm l’aeroporto a questo punto può essere solo commissariato. E’ quello che non vuole assolutamente la Provincia: nel caso il ‘Fellini’ perderebbe tutti i contratti coi tour operator e le compagnie della Russia, gli unici a garantire oggi la sopravvivenza dell’aeroporto. Ma la difesa presentata oggi in tribunale dagli avvocati di Aeradria potrebbe non bastare: la linea della Procura, da una parte, e le forti pressioni dei creditori dall’altra, potrebbero giocare un ruolo decisivo”.
“Secondo la Procura, quando l’assemblea dei soci di Aeradria approvava degli aumenti di capitale questi, a loro volta, non avevano seguito da parte dei soci pubblici dell’azienda la quale, a sua volta, si presentava alle banche, forte di quanto deliberato dall’assemblea dei soci, per ottenere ulteriori prestiti”, NuovoQuotidiano (p.3).


Politica. Bersaniani di ferro convertiti sulla strada di Letta. “LA SCHIERA dei ‘lettiani’ in realtà è già ben nutrita, e ora accampa pretese in vista del futuro congresso provinciale del Pd. Tra loro spicca l’ex sindaco di Cattolica Pietro Pazzaglini, erede di Micucci, da sempre in ottimi rapporti con l’attuale capo del governo. Un’altra ‘lettiana’ di rango è Sonia Alvisi. Consulente di lavoro, in predicato di entrare a palazzo Garampi nel 2011, quando il sindaco Andrea Gnassi l’aveva individuata tra i possibili assessori”, ilCarlino (p.2). “FA STORIA a sé un altro ‘lettiano’ della prima ora, Mauro Ioli”. “CON LETTA poi ha tenuto poi in passato rapporti molto stretti un insospettabile ‘bersaniano’ come Stefano Vitali, nonostante il presidente della Provincia abbia poi sconfessato Bersani subito dopo la recente débacle del segretario Pd nel tentativo di formare il governo. Lo stesso vale per il consigliere regionale Pd Roberto Piva, molto vicino a Letta. Ex ‘lettiani’, e ora schierati (almeno a parole) con Renzi, sono anche il vice sindaco di San Giovanni in Marignano Claudia Montanari e l’ex presidente dell’ordine dei medici di Rimini Geo Agostini”.
Nell’interno tira un’altra aria. “La “soluzione Letta” continua a mettere in subbuglio il Partito Democratico riminese: Alex Urbinati, ex segretario del partito a Verucchio, ha annunciato con una lettera al segretario provinciale l’autosospensione da ogni incarico interno al partito. «E’ un atto personale necessario», scrive, «in attesa del congresso per chiarire le prospettive del partito. La scelta deriva da quanto successo a livello nazionale dove la classe dirigente ha dimostrato di non sapere leggere le richieste di novità e trasparenza che sono emerse con il voto perdendo il contatto con la base. Il Pd rimane il mio partito, rimango elettore ed iscritto, ma non può esserlo pienamente se non verrà fatta chiarezza sui 101 grandi elettori che hanno voltato le spalle al progetto Pd e al Paese. Conservo le mie profonde convinzioni sulle motivazioni e sui mandanti, rottamati e rottamatori»”, LaVocediRomagna(p.13).


Un timbro per delimitare la no tax area, ovviamente a Rimini non si vedrà. Ma a Cervia sì. “Fabio Galli (Pd) ha scelto la sua bacheca Facebook per stigmatizzare il comportamento degli albergatori di Cervia che hanno sfilato al fianco dei colleghi di Riccione contro quello che ritengono un ingiusto balzello. «Hanno partecipato per due volte a Riccione alla manifestazione contro la tassa di soggiorno. Come si suol dire, passata la festa gabbato lo santo. E coloro che operano dove l’imp osta c’è, sono passati da amici a vittime di sciacallaggio a opera di chi fino al giorno prima camminava al loro fianco. Riflettete amici albergatori di Riccione, riflettete»”, CorriereRomagna (p.3).
“MA NELLA guerra della tassa non si fanno prigionieri. E così gli albergatori di Cervia non hanno esitato a mettere in chiaro la differenza tra loro e i vicini. Un timbro per marcare che fa pagare la tassa di soggiorno e chi no. «Non penso che quel timbro sia stato messo contro i nostri albergatori — commenta l’assessore provinciale — ma indirettamente è come se fosse una pubblicità comparativa. E’ un colpo dai nostri vicini che fino a pochi giorni fa dimostravano la propria solidarietà ai colleghi riccionesi... In questi casi vale il detto ‘mors tua, vita mea’»”, ilCarlino (p.3).


Ruota sbriciolosa. “«LA RUOTA panoramica perde i pezzi». La notizia fa subito il giro dei social network, sulla rete si scatena il panico: c’è chi promette di non salirci più, chi chiede spiegazioni, chi diffonde con dovizia di particolari il ‘fattaccio’.
Tutto falso? No, è vero. Qualche giorno fa da una delle cabine della ruota panoramica di piazzale Boscovich si è staccato in effetti un piccolo pezzo di plexiglass. Un incidente che, per fortuna, non ha avuto conseguenze: nessuno è rimasto ferito. I gestori della ruota danno la colpa al vento”, ilCarlino (p.4).


Demanio, il comune rilancia. “Nel baratto con l’Agenzia del Demanio, il Comune non vuole solo il Lungomare. No. In cambio di due caserme dei carabinieri, si chiedono anche piazzale Gramsci e il terreno su cui sorge la scuola media Panzini. In particolare, l’area utilizzata come parcheggio, serve perché è destinata a ospitare una parte del mercato ambulante”, Corriere (p.5).