Imu rinviata? Macché, arriva la stangata. Bilancio partecipate in comune a Rimini tra reti gas scontate e la provincia che non paga per il palas
Tasse, tante tasse. “TOLTA l’Imu sulla prima casa arriva la stangatona per imprese e attività produttive, che nella prima rata di giugno si troveranno a pagare una media del 50 per cento in più rispetto all’acconto del 2012. Ne dà notizia Il Sole 24 Ore, che calcola su scala nazionale «aumenti tra il 50 e il 200%». Attenzione: ciò non significa un incremento complessivo dell’Imu su base annuale («su quella chiediamo di nuovo al Comune di Rimini di abbassare le aliquote», implorano da Cna) anche se al momento non si può escludere. Perché la batosta di giugno? Due i motivi. Un aumento secco dell’8,33% previsto nel decreto ‘Salva-Italia’ per capannoni e immobili strumentali (alberghi compresi, così come iper e negozi nei centri commerciali). Già l’anno scorso l’aumento era stato del 20%. A ciò si aggiunge che la prima rata di giugno non si pagherà, come nel 2012, sull’aliquota standard del 7,6 per mille. Ma in base alle aliquote locali. Ad esempio Rimini il 9,6 per mille per alberghi e capannoni produttivi; a Riccione alberghi al 10,6 ma capannoni al 7,6; Bellaria il 10,6 per tutti. Incrementi dunque dal 26 al 39% per le sole aliquote; cui va aggiunto l’8,33%. Morale della favola: aumenti medi di giugno fra il 35 e il 48%. «Un capannone classe D, piccole dimensioni — spiegano da Cna — si vedrà salire l’acconto di oltre 350 euro, rispetto agli 850 del 2012»”, ilRestodelCarlino (p.3).
“«Tolgono da una parte – si lamenta la Rinaldis dell’Aia di Rimini – e poi mettono dall’altra. Noi albergatori ci sentiamo veramente presi in giro. I nostri politici parlano tanto di voler far ripartire l’economia, di rimettere in moto la crescita del paese. E poi che cosa fanno? Ci danno la mazzata finale con questa super Imu, che arriva peraltro poi proprio all’inizio della stagione. Insomma problema che si aggiunge a problema almeno per quanto riguarda noi albergatori riminesi, già alle prese con la normativa antincendio, che ci sta causando tantissimi problemi e ovviamente con l’ormai cronica ristrettezza del credito»”, NuovoQuotidiano (p.5).
Rimini holding a bilancio. “NON UN euro in più ad Aeradria fino a quando il tribunale non avrà stabilito l’ammissibilità del concordato di continuità. Questa la posizione ribadita ieri dal Comune di Rimini, proprio nei giorni in cui si attende il responso dei giudici alla procedura di salvataggio chiesta dalla società aeroportuale (lunedì scorso c’è stata l’ultima udienza). «Senza l’ammissibilità del concordato e la prededucibilità il mutuo non è stato dato, non diamo neanche un euro», ha chiarito il dirigente alle Partecipate del Comune, Mattia Maracci, ai consiglieri comunali riuniti in commissione per le linee di bilancio di Rimini Holding spa”, ilCarlino (p.9).
“Non solo Aeradria. Anche la difficile situazione di Rimini Congressi ha tenuto banco ieri mattina durante la commissione consiliare dedicata alla discussione del bilancio di Rimini Holding, la società che riunisce tutte le partecipazioni del Comune. Come noto, i soci pubblici di Rimini Congressi, Comune, Provincia e Camera di Commercio, devono coprire in parti uguali 68 dei 104 milioni del mutuo fatto per costruire l'opera. Fino ad adesso Comune e Camera di Commercio hanno sempre versato ogni anno la rispettiva parte. Non così invece la Provincia: «Mancano all’appello le ultime due annualità - rivela l’amministratore unico di Rimini Holding Burnazzi - due milioni di euro nel 2011 e uno nel 2012. Una situazione chiaramente legata alle difficoltà in cui versano gli enti provinciali in questo periodo. Situazione che rischia ovviamente di aggravarsi nel caso in cui la Provincia continui a non pagare anche nel prossimo futuro. Noi peraltro dal canto nostro non potremmo come Rimini Holding ovviare a questo tipo problema. Non siamo infatti certo nelle possibilità di accollarci anche la quota della Provincia o dell’ente che eventualmente la sostituirà»”, NQ (p.3).
La questione che in commissione ha scaldato gli animi riguarda la vendita delle reti del gas. “Il Comune ha assolutamente bisogno - anche per riprendere a respirare politicamente - di almeno otto milioni di euro per dare il via ai lavori fognari del Piano di salvaguardia della balneazione, rimasto fermo a uno schema progettuale o poco più. Ma non ha i soldi e allora cambia strategia sulla vendita della sua partecipazione (50,5%) in Servizi Città, l’azienda mista che possiede le reti del metano. Siccome nel 2015 dovrà essere bandita la gara per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas, e chi la vincerà dovrà essere anche il proprietario degli impianti in base alle norme, bisogna assolutamente vendere lasciandosi alle spalle la prima gara andata deserta, quando a base d’asta c’era un valore stimato di 17 milioni di euro. Ecco che cosa hanno “inventato” le teste d’uovo finanziarie di Comune e Rimini Holding per superare l’impasse: la base d’asta della nuova gara sarà di circa 8 milioni, al rialzo. Si tratta di un altro modo di stimare il valore delle reti, tipico dei privati distributori e dei meccanismi di remunerazione del capitale attraverso gli aumenti delle tariffe. E i soldi che restano per arrivare a quota 17 milioni? “Il conguaglio - ha spiegato ieri l’assessore Brasini in commissione - non solo è probabile ma è garantito da una polizza fideiussoria del compratore”, che in pratica si impegnerà a pagare il resto dopo aver vinto la gara del 2015 sul servizio di distribuzione”, LaVocediRomagna (p.16).
Spiagge, si lavora per la ricostruzione. “OGGI sarà una giornata decisiva per gli stabilimenti balneari, alle prese con la corsa contro il tempo per ottenere le autorizzazioni edilizie e ambientali per poter rimontare le strutture. In questi giorni è arrivata una valanga di richieste negli uffici comunali di via Rosaspina (dove ha la sede lo sportello unico per l’edilizia). Le domande ammontano già a oltre una settantina, e altre decine ne arriveranno nei prossimi giorni negli uffici, che stanno facendo gli straordinari per poter sbrigare più velocemente le pratiche dei bagnini riminesi. Una prima tranche delle domande è pronta per essere autorizzata: oggi la conferenza dei servizi convocata dal Comune di Rimini (la commissione con tutti gli enti preposti chiamati a dare il parere) dovrà esprimersi sulle domande di autorizzazione per giochi e campi sportivi presentate da circa 50 stabilimenti”, ilCarlino (p.5). Intanto la ciclabile a lungomare prende colore, non sono mancati piccoli incidenti (tre anziani sono scivolati sull’asfalto fresco) e qualcuno ha anche rubato le piantine dalle aiuole.
Altavelocità. “Il Frecciarossa raddoppia e passerà oltre che per Rimini anche per Riccione e Cattolica. E’ arrivata la conferma con l’ufficializzazione dell’orario estivo che aggiungerà un convoglio tra il 9 giugno e il 15 settembre oltre a quello inaugurato il 14 aprile scorso”, Corriere (p.8).
Più vicino alla riviera anche Italo. Ieri vertice tra provincia e ministero. “L’incontro romano ha riguardato i lavori per innalzare il marciapiede al servizio dei binari 2 e 3, così da consentire a anche a “Italo”, il “Frecciarossa” lo fa già dal 14 aprile perché non ha problemi di gradini, di servire la stazione di Rimini. La Provincia, da tempo chiede che i lavori in questione, che si risolvono nell’innalzamento dei marciapiedi di 30 centimetri per una lunghezza di circa 350 metri, vengano intrapresi quanto prima. L’accordo raggiunto, che sarà oggetto di una convenzione tra Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Provincia di Rimini, Ntv e Rfi (Rete ferroviaria italiana), prevede che i lavori di adeguamento saranno finanziati da Ntv, progettati ed eseguiti da Rfi. La convenzione, che sarà sottoscritta in tempi brevi, definirà tutti gli aspetti, da quelli progettuali e finanziari alla tempistica. E’ previsto l’inizio dei lavori a settembre per non sovrapporsi alla stagione turistica, con l’obiettivo di rendere operativi i collegamenti ad alta velocità di Ntv per dicembre con l’attivazione dell’orario invernale”, LaVoce (p.13).
Inquinamento, la protesta dei cittadini. “In occasione di Rimini Wellness anche i residenti di Santa Giustina hanno deciso di fare esercizio fisico. A modo loro però: domani sera, dalle 17 alle 19, attraverseranno in modo continuato via Emilia, rallentando così (se non addirittura bloccando completamente) il traffico proveniente dalla fiera. «Ci sentiamo costretti a farlo – spiegano dal comitato che chiede la nuova Circonvallazione - perché ancora una volta il Comune di Rimini non ha voluto prenderci in considerazione. Dopo la riunione del mese scorso, durante la quale sono state messe sul tavolo diverse ipotesi, è tornata la calma più assoluta. Quasi come se non ci fosse problemi urgenti da affrontare e risolvere»”, NQ (p.7).
Asl unica. Il presidente dell’ordine dei medici Maurizio Grossi lancia l’allarme. “«Da quanto ne sappiamo, c’è effettivamente il rischio di subire lo scippo di alcuni reparti. Ma, ripeto, purtroppo noi certe notizie le apprendiamo soprattutto dai giornali. Non siamo stati coinvolti finora, nonostante si sventoli la trasparenza ci hanno tenuto all’oscuro»”, ilCarlino (p.4).
Trc, a favore dell’opera l’ex sindaco di Riccione Daniele Imola. “«Rimango convinto che quello del Trc sia un progetto valido, ma forse si sconta il ‘peccato originale’ di non farlo gestire dalle Ferrovie Italia». ... Un suo intervento su questa delicata “partita” (sempre più politica e sempre meno legata alla trasporto pubblico locale) è quanto mai doveroso poiché i guai attuali della maggioranza vengono fatti risalire alle scelte fatte durante il suo mandato”, LaVoce (p.18).
Imprese. “Si conclude felicemente il rilancio di Canuti Tradizione Italiana, la storica azienda riminese riferimento nazionale nella produzione di pasta ripiena fresca surgelata, salvata a luglio 2012 da default finanziario con l’intervento di Denis Cecchetti, suo amministratore unico e direttore commerciale. A dispetto delle previsioni, che davano un player tedesco in pole position, è di Padova il nuovo proprietario di questa realtà nostrana, che affonda le sue radici nel 1950. Marcello Toffano – la cui famiglia ha operato da generazioni nell’agroalimentare – ha firmato martedì scorso il contratto di acquisto”, NQ (p.5).