Rimini, la procura firma sequestro al delfinario. Banca Carim, pronto bilancio primo semestre 2013. Piano strategico, Zerbini: gli spari sopra
"I quattro delfini Alfa (la madre), Sole, Luna e Lapo (i figli di Alfa e Speedy) vengono sequestrati dalla magistratura, nell’ambito di un’inchiesta che ipotizza il “maltrattamento” dei cetacei nella vecchia struttura riminese del Delfinario. Improvviso e drammatico epilogo, ieri sera (ma l’operazione concretamente verrà portata a termine stamattina), dopo mesi di annunci, ispezioni, accuse, polemiche, incomprensioni. Il fatto è questo: il gip Stefania Di Rienzo ha messo la sua firma sulla richiesta di “sequestro preventivo” del sostituto procuratore dottor Marino Cerioni, delegando il servizio Cites del Corpo Forestale dello Stato (con uomini e mezzi sia del comando centrale di Roma che di quello provinciale di Rimini) a portare via gli animali, dividendo la “famiglia”. Due andranno all’acquario di Genova, altri due a Roma, il trasporto avverrà con la collaborazione delle istruttrici del Delfinario, già da ieri sera mobilitate nell’ultima ispezione degli uomini della Forestale in borghese", laVocediRomagna (p.9). "La notizia ha subito preso il largo via Internet, scatenando un gran polverone su Facebook. “Per i Mutoid tutti in campo per sanare una situazione abusiva, e il delfinario? Sequestrano i delfini questa notte. Questa amministrazione è vergognosa”, commenta in un post Fabrizio Miserocchi (Pdl). “E scandaloso ciò che accade a Rimini. I vu’ cumprà e gli irregolari fanno quello che vogliono e un’azienda onesta alla quale viene impedito di regolarizzare l’impianto, iene prima fatta naufragare e poi addirittura gli sequestrano i delfini. E’ un’ingiustizia o un piano preordinato?”, rilancia Roberto Gabellini attraverso il gruppo ‘La Rimini che vorremmo’".
"«GNASSI prima ha fatto morire l’edilizia a Rimini, inseguendo la chimera dell’anello verde. E adesso fa morire il Delfinario, non consentendo di realizzare l’ampliamento della struttura che gli operatori che chiedono da anni. Il risultato? Delfinario non in regola e animali sequestrati!». Non fa sconti al sindaco il parlamentare del Pdl Sergio Pizzolante, ieri sera accorso al Delfinario per manifestare la sua vicinanza a gestori e dipendenti. «Sul Delfinario Gnassi si è dimostrato ancora una volta per quel che è. Gli operatori dell’acquario, uno dei simboli e tra le maggiori attrazioni della città, è dal 1993 che chiedono, con progetti presentati puntualmente ogni anno, un ampliamento per adeguarsi alle norme. Siamo in una fase d’emergenza, e l’amministrazione di Rimini che fa? Non solo non concede il permesso, ma si rifiuta nella persona del sindaco di incontrare gli operatori, e poi fa arrivare loro una risposta a mezzo stampa che non è una risposta»", ilRestodelCarlino (p.5).
Banca Carim. "La Banca Carim ha reso noto nei giorni scorsi il risultato del primo semestre 2013: in crescita la raccolta e la nuova clientela, concessi nuovi affidamenti per oltre 100 milioni di euro, ma ulteriori rilevanti accantonamenti sui crediti influenzano il risultato netto, che si chiude con una perdita per quasi 1,8 milioni di euro. Nel comunicato ufficiale la banca parla di “decisi segnali di vitalità”: “la raccolta diretta ha raggiunto 3,01 mld di euro (+3,3%), in controtendenza rispetto al sistema, che perde l’1,49%”; nel semestre sono stati aperti, al netto di quelli estinti, circa 2.000 nuovi rapporti. Stabili (- 0,5% su base annua, nel periodo invece il sistema è a meno 2%) gli impieghi a clientela, pari a 2,75 mld di euro. Ridotti i cosiddetti “Grandi Fidi” (-120 mln di euro) per “contenere il rischio di concentrazione”, mentre sono 100 i milioni di euro di “nuova finanza” per le famiglie e le PMI. Purtroppo non mancano gli effetti dati dall’“ulteriore deterioramento di impieghi storici e dalla perdurante crisi: i crediti in default (sofferenze, incagli e ristrutturati) sono aumentati di 108 mln di euro, con inevitabili effetti in termini di maggiori rettifiche su crediti”. “Le rettifiche su crediti al 30 giugno sono state pari a 14,3 mln di euro con un costo del credito annualizzato dell’1%… “il risultato netto, negativo per 1,8 mln di euro, è soprattutto da imputare al fenomeno connesso a tali consistenti accantonamenti prudenziali sui Crediti”", LaVoce (p.11).
Il consigliere comunale del Pd Samuele Zerbini torna a sparare sul piano strategico, questa volta sulle pagine de LaVoce (p.11). Secondo lui il piano strategico non ha più senso. "“Ma non perché oggi c’è il Masterplan, che del Piano strategico ha comunque ripreso alcuni temi urbanistici. Il punto è che si tratta di uno strumento che manca di grandi obiettivi”. E non è tutto. “Nonostante se ne parli ormai dal 2007, a Corpolò come a Viserba Monte nessuno sa davvero cosa sia il Piano strategico, né cosa debba fare”, aggiunge. Ecco appunto, cosa dovrebbe fare? “Certo non può limitarsi solo alla promozione di ‘I like my bike’ (la biciclettata che quest’anno ha inaugurato la nuova ciclabile sul lungomare, ndr). Al Piano strategico manca un disegno di città, mancano obiettivi precisi. Toccasse a me dire quali non avrei dubbi. A partire dai giovani. Va azzerato il tempo di attesa tra il conseguimento della laurea e l’ingresso nel mondo del lavoro, ma va anche ridotta la disoccupazione di cinque punti percentuali. Sul fronte turistico poi occorre aumentare la redditività per posto letto, rivedendo le stelle degli alberghi. In generale c’è bisogno di modernità, è su questo che dobbiamo puntare, i poli universitari di ricerca per esempio. Oppure sul fronte della mobilità, decidiamo che per risolvere i problemi di viabilità Rimini non può più fare a meno della secante? Allora lavoriamo tutti nella stessa direzione, rimbocchiamoci le maniche per arrivare al traguardo”".
Fellini, in attesa del museo. "MANCHEREBBE solo il Museo Fellini... Per quello, bisognerà attendere (se va bene) la primavera del 2015. Forse per quella data il restauro del cinema Fulgor sarà finalmente completato. E gli altri luoghi felliniani? Mentre la casa dei nonni, a Gambettola, cade a pezzi e rischia il crollo, a Rimini il turista a spasso alla ricerca delle ‘tracce’ del Maestro può trovare intatti molti degli edifici e degli angoli della città legati a Fellini. La tomba (realizzata da Pomodoro) dove sono sepolte le spoglie del Maestro, della moglie Giulietta Masina e del loro figlio morto prematuramente, è in buone condizioni ed è la meta costante delle visite guidate dedicate alla Rimini felliniana. Ma «una delle tappe a cui non rinunciamo mai, nei nostri tour guidati ai luoghi felliniani, è il borgo San Giuliano — spiega Michela Cesarini, che con ‘Discover Rimini’ organizza ogni settimana varie visite — Molti credono che Fellini vivesse nel borgo, a torto naturalmente perché il regista viveva in centro storico». Eppure proprio a San Giuliano ogni settimana organizza tour felliniani anche l’associazione ‘Marinando’, che insieme a ‘Discover Rimini’ tiene viva la memoria del Maestro. Il borgo, con i suoi murales e quell’aria ‘sognante’ trasfigurata da Fellini Amarcord, è forse il luogo più felliniano di tutti, insieme al Grand Hotel", ilCarlino (p.9).