Le colonie incompiute. La Murri in commissione
Le ex colonie, da un certo punto di vista, potrebbero consolarsi del fatto che sono ancora in piedi. Si fossero chiamate Kursaal sarebbero già state rase al suolo nel dopoguerra, così come se si fossero chiamate ex tabacchificio o ex fornace Fabbri.
Si tratta comunque di magra consolazione perché, pur rimanendo in piedi, sono diventate il simbolo di una riviera bloccata, che non riesce ad ingranare la marcia di una riconversione. Sembrava che con l’ex colonia Novarese la maledizione fosse stata esorcizzata: un accordo, un progetto interessante (il polo del benessere con Rimini Terme), il cantiere aperto. E invece siamo agli stracci che volano fra il Comune e Coop Sette. E dire che questo esempio di architettura razionalista nel 1934 fu costruito in appena 120 giorni.
A pochi metri di distanza, direttamente sulla spiaggia, non ha miglior destino l’ex colonia Bolognese, per la quale nemmeno ci sono progetti all’orizzonte. La proprietà era controllata dall’ex Cmv per la quale è stato appena siglato l’accordo per il concordato preventivo.
Nel ventennio tutta la costa, da Cesenatico a Cattolica, ha visto un fiorire di colonie. Facevano parte del welfare di regime (il mare per chi non poteva permetterselo) e servivano ad inquadrare le giovani generazioni. Gli esempi di recupero si contano sulle dita di una mano. Vicino a Novarese e Bolognese, in territorio di Riccione, c’è l’ex colonia Dalmine, da anni diventata un hotel. Ma anche la Perla Verde ha i suoi ruderi al sole, come l’ex colonia Reggiana nella zona del Marano. Si parla di una possibile trasformazione in resort, ma niente di concreto all’orizzonte. Saranno invece abbattute, in quanto prive di vincoli, le ex colonie mater Dei e Bertazzoni: nelle loro aree sono previsti interventi di riqualificazione turistica. Negli anni scorsi, grazie ad una raccolta di firme, si è invece salvata dalla demolizione l’ex colonia Enel progettata dall’architetto Giancarlo de Carlo negli anni Sessanta. Ora nel futuro pare ci sia un hotel a cinque stelle.
A confini nord di Rimini, a Igea Marina, sopravvivono come cattedrali nel deserto numerose colonie. L’allora sindaco Nando Fabbri aveva lanciato un piano colonie che mirava a farne una sorta di centro turistico giovanile. Tutto rimasto sulla carta.
E che ne è dell’altra grande incompiuta di Rimini, l’opera di recupero dell’ex colonia Murri a Bellariva? La telenovela va avanti da più di vent’anni. All’inizio degli anni Novanta la Regione era intervenuta per annullare la concessione che il Comune di Rimini aveva rilasciato alla società Rimini&Rimini, facente capo a Valdadige. Tutto è stato fermo per anni finchè nel 2007 non è stato siglato un accordo di programma che ha rimesso in pista il progetto. L’altro passo decisivo è stata l’approvazione, nel marzo 2011, del piano particolareggiato di iniziativa privata che, oltre a trasformare la colonia in un Entertainment Center, prevede una riorganizzazione di una vasta area fra Bellariva e Marebello, con la sistemazione della viabilità e un sistema di parcheggi e immancabile motore immobiliare.
Da allora niente di nuovo sotto il sole, se non qualcosa che si potrebbe rubricare sotto la categoria “preliminari”. La società Rimini&Rimini ha comunque adempiuto al pagamento del diritto di superficie. Ha richiesto i permessi per le opere di urbanizzazione. La società di tanto in tanto si va viva con l’amministrazione. Risulta che stia istruendo le pratiche per i permessi relativi al project (cioè la ristrutturazione della colonia e i parcheggi) e per la costruzione della quattro palazzine nell’area ex Ceschina. Se ne saprà di più nei prossimi giorni quando la questione tornerà in commissione comunale. Ma non c’è da aspettarsi nessuna improvvisa accelerata. La Valdadige, a cui fa capo Rimini&Rimini, in questo momento di crisi dell’edilizia non se la sta passando proprio bene. Nello scorso mese di settembre la società ha ottenuto dalle banche un piano di ristrutturazione del debito (120 milioni), del quale faceva parte anche l’avvenuta cessione di Aquafan e di Oltremare. Per la ripresa degli investimenti forse si dovrà aspettare ancora.
Di colonia Murri si è poi parlato nei mesi scorsi quando il Comune di Rimini è riuscito a inserirsi nel piano città varato dall’ex ministro Corrado Passera ottenendo un finanziamento di sette milioni e mezzo di euro che andranno a finanziare interventi per oltre nove milioni di euro rivolti alla sistemazione delle fogne e della viabilità. Ma in questo caso si tratta di interventi a lato, che non incidono sul recupero del rudere.
Valerio Lessi