In libreria Pietro Sambi Nunzio di Dio, biografica dedicata all’arcivescovo e diplomatico di Sogliano
«Un grande Pastore della Chiesa e un grande Missionario del Vangelo di Cristo». Così il cardinale Angelo Sodano, già Segretario di Stato e Decano del Collegio cardinalizio, definisce monsignor Pietro Sambi (Sogliano al Rubicone 1938 – Baltimora 2011), arcivescovo e nunzio apostolico. Il giudizio è contenuto nel contributo inviato per il libro di Valerio Lessi, Pietro Sambi Nunzio di Dio, edito da Cantagalli e da domani sabato 21 dicembre in tutte le librerie di Rimini.
Lui amava descriversi come «sacerdote per vocazione, storico di formazione e diplomatico per obbedienza». Il suo primo incarico è stato in Camerun, ha quindi proseguito in Israele, a Cuba dove è diventato amico di Fidel Castro, in Algeria, nel Nicaragua sconvolto dalla rivoluzione sandinista, in Belgio e in India.
Nel 1985 Giovanni Paolo II lo elegge arcivescovo e lo nomina nunzio nel Burundi tormentato dagli scontri tribali. Il successivo incarico è in Indonesia, finché nel 1988 torna in Terra Santa dove organizza il viaggio del papa in occasione del Grande Giubileo del 2000 e contribuisce a risolvere la crisi dell’assedio alla Basilica della Natività.
Benedetto XVI lo nomina nunzio negli Stati Uniti proprio quando esplode lo scandalo degli abusi sessuali del clero. Organizza il viaggio del pontefice e con le sue indicazioni contribuisce al rinnovamento dell’episcopato americano. Gli americani lo chiamano Super-Nuncio, sia per la sua instancabile attività sia per la sua esuberante umanità.
Ovunque sia stato, si è distinto per il suo amore alla Chiesa, per la sua capacità di tessere rapporti personali con tutti e per le sue straordinarie doti diplomatiche. Uomo di fede schietta e certa, di cultura profonda e di carità discreta ed operosa, sapeva conquistare i suoi interlocutori grazie anche al suo vivace carattere romagnolo.
Il libro ripercorre il suo itinerario avvalendosi delle testimonianze di chi lo ha conosciuto in ogni parte del mondo e nella sua Sogliano a cui era legatissimo.. È stato sorprendente per l’autore scoprire come il ricordo e l’affetto per Pietro Sambi fossero ancora così vivi e radicati in luoghi in cui il nunzio era stato venti o trent’anni fa.
Grazie alle testimonianze raccolte, emergono fatti ed episodi della vita di Sambi ancora poco conosciuti in Italia.
Dal libro pubblichiamo il brano che racconta di un episodio assolutamente inedito.
God Is the Bigger Elvis
"Sui siti di molti giornali americani si parla della vicenda, quello del New York Time ha titolato l’articolo Una monaca ritorna sul Red Carpet. La storia è quella di Dolores Hart, che negli anni Sessanta era attrice di successo ed era stata protagonista di almeno due film insieme a Elvis Presley. Nel 2012 a Holliwood si è tornati a parlare di lei come protagonista di un film documentario, God Is the Bigger Elvis, che aveva ottenuto la nomination. Solo che cinquant’anni dopo l’attrice che aveva lavorato con il mitico Elvis era diventata Madre Dolores, abbadessa di un monastero benedettino. Il documentario raccontava appunto la sua storia, il passaggio dal clamore di Holliwood al silenzio del chiostro.
Cosa c’entra monsignor Pietro Sambi con tutto questo? C’entra, eccome. È stato il nunzio apostolico, ricevendola un giorno a Washington, a suggerirle di trasformare la sua storia in un film. La religiosa, ascoltando la proposta, è rimasta sorpresa ed ha opposto un rifiuto. «Con il cinema ho chiuso tanti anni fa, non conosco più nessuno in quell’ambiente». Ma monsignor Sambi ha insistito: «Non ti preoccupare, Dio ti aiuterà a farlo, perché questo film deve essere realizzato». La cosa poteva finire lì, con quel colloquio. Ma quattro giorni, nel proprio monastero Regina Laudis a Bethlehem, nel Connecticut, riceve la telefonata di un addetto della casa di produzione HBO che chiede il permesso di fare alcune riprese all’interno del convento per un documentario. Nessuno della HBO aveva parlato con monsignor Sambi, è stato un incontro casuale o forse, come aveva intuito l’arcivescovo, voluto dalla Provvidenza.
Madre Dolores in tutte le interviste rilasciate a proposito del documentario, ha sempre citato la proposta di monsignor Sambi come la molla che ha dato il via al progetto.
L’episodio conferma una particolare sensibilità di monsignor Sambi per l’arte cinematografica: abbiamo visto che era suo desiderio che qualcuno trasformasse in pellicola anche la vita avventurosa di padre Pasquale Tosi".