Tra i commenti sulla Fondazione Fellini, una dichiarazione di Miserocchi
Il direttore della Fondazione Fellini, Paolo Fabbri, la butta sull’ironia e, scherzando con la giornalista che lo intervista, tratteggia una situazione da romanzo medievale con tanto di setta misteriosa che osteggerebbe la Fondazione (Chiamami Città, 4 aprile). Il sindaco Andrea Gnassi, invece, sceglie la via retorica. Un po’ per dovere istituzionale, un po’ perché cosa vuoi che si possa dire. E dichiara ufficialmente aperta “…una fase nuova per la Fondazione Federico Fellini.”
Dalla parte destra dello schieramento politico Fabrizio Miserocchi, coordinatore provinciale del PdL, prima sbotta – “No, basta; un’altra 'fase nuova', un altro giro di contatti con la Provincia e con la Fondazione CARIM e, tutti insieme, in gita dai rappresentanti della famiglia Fellini. Come PdL non ci siamo mai messi di traverso sui vari tentativi per avviare e riavviare la Fondazione Fellini. Ce ne siamo stati anche zitti, evitando di fare polemica. Adesso la situazione si è fatta davvero grottesca, rischiamo di perdere un patrimonio che non appartiene solo alla Fondazione o solo a chi governa, ma a tutta la città. Il direttore Fabbri ha parlato di tante richieste di collaborazione, anche prestigiose, che arrivano dall’Italia e dal mondo, alle quali non si può rispondere. Questo significa giocarsi un ricchezza culturale e di immagine e, lentamente, perderla.”
Poi lancia il suo messaggio "al sindaco e a chiunque si stia occupando della questione".
“Anche stavolta vogliamo evitare di fare polemica; e invece di sottolineare il ridicolo di questa storia, come sia stata condotta malamente dalla politica, vogliamo metterci a disposizione. La situazione è complessa e proprio per questo tutti ci si dovrebbe coinvolgere nell’individuare la soluzione migliore per valorizzare questo nostro capitale speciale. Non si tratta di fare altri tavoli, serve urgentemente una proposta aperta.”
La parola torna dall’altra parte.
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