Assemblea Industriali Rimini | Moretti: ma a cosa serve il TRC?
Sul palcoscenico offerto dall’assemblea degli industriali della provincia di Rimini, ognuno ha recitato la sua parte. A partire dal sindaco Andrea Gnassi, che ha svolto un lungo intervento per rivendicare le linee su cui si sta muovendo la sua amministrazione, dalla ricucitura del tessuto urbano alla frenata sullo sviluppo edilizio, dal Master Plan agli interventi per fluidificare il traffico cittadino. Approfittando infine della presenza del presidente regionale di Confindustria, il sindaco ha voluto lanciare un messaggio preciso a quanti (ad esempio il presidente di Unindustria Bologna Alberto Vacchi) hanno caldeggiato investimenti regionali sulla Fiera del capoluogo: Gnassi ha detto sì ad alleanze per competere nel mondo ma no all’eventuale egemonia bolognese.
Sul palcoscenico è poi giunto Mauro Moretti, alla prima uscita pubblica a Rimini nella nuova veste di amministratore di Finmeccanica. Una bella lezione, la sua, sul momento economico attuale e sulle condizioni per una ripresa, durante la quale si è lasciato scappare una vera e propria stroncatura del Trc, osservando di non aver mai capito a cosa serva.
Non potendo essere presente fisicamente, il presidente della provincia Stefano Vitali si è fatto vivo con una nota scritta per sottolineare che «i PSC, i POC servono come e quanto i piani strategici: l'uno non esaurisce o sostituisce l'altro, l'altro non esaurisce o sostituisce l'uno. Gli strumenti operativi devono essere a servizio di una vision ambiziosa, certamente: al territorio riminese serve un processo di riqualificazione che segni la differenza, in grado di farci fare un salto simile a quello che dai telefonini ci ha portato agli smartphone».
Il presidente degli industriali Paolo Maggioli, che giusto qualche mese fa aveva avuto una polemica con il sindaco sull’inconcludenza del Piano strategico, ieri è tornato sul tema riconoscendo «l’importanza e l’alto valore creativo e di progettualità legata all’innovazione che è il nostro Piano Strategico». Tuttavia ha rimarcato che «uno dei primi cambiamenti che dobbiamo attuare è quello di accorciare i tempi tra ideazione e completamento dell’opera perché, in caso contrario, rischiamo di realizzare interventi sfasati e superati rispetto alle motivazioni che avevano suggerito la loro costruzione». Maggioli ha pure fatto l’elenco delle opere arrivate in ritardo, con inevitabili conseguenze negative per l’economia: «Per realizzare la Darsena abbiamo impiegato alcuni decenni: non possiamo ripeterci. Per il TRC solo adesso lo stiamo costruendo dopo un paio di decenni di gestazione: forse era meglio dimenticarlo! Il Centro Congressi l’abbiamo ultimato quando il mercato aveva cambiato intonazione rispetto al momento della sua ideazione».
Se il sindaco Gnassi aveva più volte ricordato come suo merito il superamento delle politiche premianti la rendita immobiliare, Maggioli ha voluto rimarcare che anche gli imprenditori sono contrari all’uso dissennato del territorio, nello stesso tempo chiedono che «si possa agire per risanare, rigenerare l’esistente per dare nuove prospettive all’economia del nostro territorio».
Tre obiettivi il presidente Maggioli ha indicato all’amministrazione: abbattere il mostro della burocrazia per dare risposte rapide e certe; rinnovare il lungomare di Rimini «dando incentivi reali a chi vorrà investire, naturalmente nel rispetto della conservazione dell’ambiente e nella sostenibilità del suo utilizzo»; la ricucitura tra centro storico e la zona mare che passa attraverso la valorizzazione dell’area della stazione.
Tanto Maggioli che Gnassi e Vitali hanno citato il fallimento di Aeradria come pagina nera per l’economia riminese: viene da osservare che dopo mesi a livello di istituzioni e associazioni non è stata compiuta un’analisi seria sulle ragioni di quel fallimento.
Da ieri l’associazione degli industriali, dopo l’unificazione fra Confindustria e Api, si chama Unindustria Rimini. L’assemblea ha anche eletto la nuova giunta: Alessandro Andreini, Alessandro Annibali, Andrea Aureli, Massimo Colombo, Alessandro Formica, Marco Gorino, Orfero Grossi, Patrizia Leardini, Davide Masini, Bruno Morandi, Bruno Tani, Giacomo Vernocchi, Riccardo Zannoni.