Rimini Calcio a un passo dal baratro. Salta l'accordo
L’accordo tra vecchia e nuova gestione della Rimini Calcio è saltato: la società biancorossa rischia il fallimento. Ieri al termine dell’ennesima riunione tra le parti, tutto il lavoro fatto nell’ultimo mese è andato in fumo. La notizia ha raggiunto il presidente Fabrizio De Meis mentre si trovava con mister Salvatore Campilongo per la firma del contratto che lo avrebbe legato alla panchina biancorossa per la prossima stagione. De Meis ha bloccato la trattativa e si è subito confrontato con i legali che lo assistono nelle vicende biancorosse, gli avvocati Alessandro Catrani e Massimiliano Angelini, e dalla riunione è emerso un nuvolone nero sul futuro della maglia a scacchi: con le casse vuote non saranno pagati gli stipendi di marzo e aprile (la scadenza è prevista per il 25 giugno), e di conseguenza la Lega tratterrà la fideiussione di 400.000 euro depositata a garanzia con prevedibili ripercussioni negative sulla società. Nella riunione è stato anche valutato il deposito dei libri contabili in tribunale per l’istanza di fallimento. L’ipotesi di accordo era stata rivelata più di un mese fa dallo stesso Fabrizio De Meis nella conferenza stampa seguita alla denuncia da parte della Rimini Calcio per falso in bilancio, truffa e firme false, nei confronti di persone riconducibili alla vecchia gestione, e prevedeva una ripartizione in parti praticamente uguali dei debiti tra i soci. Alla cordata capitanata da De Meis sarebbero spettati i debiti con fornitori, dipendenti ed erario, mentre ai vecchi toccava ripianare la situazione in rosso con la banca. Dopo lunghe trattative, preparazione di contratti e firme dal notaio che slittavano di settimana in settimana, la controproposta da parte della vecchia gestione è stata la disponibilità a coprire il 60% della quota prevista. In pratica la nuova gestione avrebbe dovuto accollarsi altri 350.000 euro di debiti e questo ha fatto saltare l’accordo. Il tempo per recuperare la situazione ed evitare il peggio per la maglia a scacchi ha i giorni contati perché sarà proprio la data del 25 giugno a rappresentare il punto di non ritorno della vicenda. Tutto in ghiacciaia il progetto tecnico che stava nascendo dal tecnico Salvatore Campilongo al direttore sportivo Ivano Pastore sino al direttore generale Giuseppe Mangiarano. Saranno i prossimi giorni a decidere il futuro biancorosso ma dopo la fumata nera sull’accordo sui debiti, per i tifosi della maglia a scacchi, ancora annichiliti dall’amara retrocessione tra i dilettanti, si spalanca il baratro del fallimento.
Francesco Pancari