Rimini | Diritti camerali, pressing di Petitti e Arlotti sul ministro Madia
I deputati riminesi del Pd, Emma Petitti e Tiziano Arlotti, hanno fatto due chiacchiere prima con il nuovo presidente della Camera di commercio di Rimini, Fabrizio Moretti, poi con il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia. A tema il taglio, ancora none definitivo, del 50 per cento dei diritti camerali, ovvero gli oneri dovuti dalle imprese verso le Camere di commercio. Cosa che se venisse confermata penalizzerebbe "pesantemente gli enti che fino ad oggi hanno messo in atto politiche virtuose come la Ccia di Rimini", dicono i deputati, che hanno contribuito allo sviluppo del territorio anche "attraverso la compartecipazione con le istituzioni locali alla realizzazione delle più importanti opere infrastrutturali come Centro agroalimentare, nuova fiera, palacongressi di Riccione e Rimini".
I due riminesi a Montecitorio propongono dunque che il taglio "non scatti dal 1 gennaio 2015, ma sia realizzata in tre anni, in un percorso più graduale che mantenga fermo l’obiettivo importante per le imprese di riduzione del 50% del diritto, ma che lo rimoduli su un lasso temporale più lungo, al fine di rendere più razionale e mirata la riforma del Sistema camerale". Praticamente i deputati propongono di ridurre del 30% a partire dal 2015, del 40% ne 2016 e poi del 50% nel 2017. Modifica che il ministro si è detto disponibile, annunciano Petitti e Arlotti, ad apportare in fase di conversione, prima delle ferie di agosto.