Rimini | Jobs act in consiglio comunale
Jobs act, la Cgil di Rimini ha scritto alle amministrazioni locali per chiedere dei consigli comunali aperti, da convocare urgentemente, per "discutere degli effetti che avrà sul mercato del lavoro locale" il provvedimento del governo in fatto di lavoro. L'iniziativa raccoglie il consenso del consigliere comunale di Fare Comune, Fabio Pazzaglia, che in attesa di una convocazione, a Rimini questa sera in consiglio comunale (a tema la spinosa vicenda della riqualificazione di piazza Malatesta), ne approfitterà per interrogare il sindaco.
"Il disegno delega sul lavoro continua a raccogliere forti dissensi tra i lavoratori", spiega Pazzaglia. "Il Jobs act non risolve i problemi ma li acuisce: contratto a tutele crescenti per i neo assunti, modifica dell'articolo dello Statuto dei lavoratori, con possibilità di usare tecnologie per il controllo a distanza dei dipendenti. Modifica dell'articolo 13 su flessibilità delle mansioni, con possibilità (oggi non ammessa) di ridurre la retribuzione alla nuova mansione".
C'è poi tutto il capitolo dell'articolo 18 laddove "il testo rimane vago ma l'introduzione del contratto a tutele crescenti per i neo assunti, con la mancata applicazione dell'articolo 18 per i primi tre anni, sta a significare che in caso di licenziamento illegittimo il lavoratore neo assunto avrà diritto solo ad un indennizzo. Il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti senza articolo 18 diventa di fatto un contratto a tempo determinato. Renzi vorrebbe estenderlo non solo ai primi tre anni ma all'intera vita lavorativa, con la definitiva scomparsa per tutte le nuove assunzioni".
Pazzaglia fornisce dati locali elaborati dalla Cgil. "A Rimini, secondo i dati del Centro per l'impiego sul primo semestre 2014, gli avviamenti sono stati 60 mila, 42 mila gli assunti, oltre il 66%, a tempo determinato. A Rimini sono stati erogati 20 mila voucher nel 2013 e circa 17 mila al settembre di quest'anno. L'estensione dei voucher a tutti i settori, in un mercato del lavoro locale che vede negli avviamenti al lavoro del primo semestre 2014 due terzi dei lavoratori con contratti a termine, produce ulteriore precarietà. I voucher sono una sorta di lavoro accessorio, non hanno copertura contributiva sull'infortunio o sulla malattia. Quindi a precarietà si aggiunge ulteriore precarietà. Il segretario della Cgil di Rimini, Graziano Urbinati, ha spiegato quali sarebbero le ricadute sul sistema riminese se il jobs act fosse già in vigore: “con l'eliminazione della cassa integrazione in deroga e di alcune causali della cassa integrazione straordinaria sul territorio di Rimini si ritroverebbero circa 4mila lavoratori senza sussidio. Così suddivisi: nel nostro territorio il dato reale della cassa integrazione in deroga (Cigd) sui 3 milioni di ore che equivale a 2.000 lavoratori mentre la cassa integrazione straordinaria (Cigs) sui 2,9 milioni di ore che equivale a piu' di 1.900 lavoratori a zero ore. Per un totale di 4 mila lavoratori senza piu' nessuna tutela economica. “Il Pd ha sposato la linea del centrodestra sulla riforma del lavoro", ha dichiarato l'esponente del Pd Stefano Fassina".