Rimini | Concessioni balneari e Bolkestein, domani al Sun il punto con Donnedamare
Il settore è in subbuglio. La notizia che allo studio del governo ci sia un disegno di legge che prevede le concessioni balneari all'asta nel 2017 ha fatto urlare allo scandalo i balneari, che si sono dati appuntamento a sabato in fiera (dove oggi è partito Sun, il salone internazionale dell'arredo da esterno) per far sentire la loro voce.
Intanto, le 'Donnedamare, per l'impresa balneare' vogliono fare luce sul tema, che è spinoso e controverso, e hanno in programma per domani in Fiera (Sala Ravezzi, alle 15) una tavola rotonda con gli avvocati Roberto Righi e Ettore Nesi, esperti in fatto di Bolkestein e concessioni demaniali. Parteciperanno i balneari e il sindaco di Riccione Renata Tosi.
Tanti i punti da chiarire. A partire dal fatto che "la proroga delle concessioni demaniali marittime dal 2015 al 2020, decisa dal governo Monti, è stata messa in dubbio da un pronunciamento del Tar Lombardia, che rimette la questione in mano alla Corte di Giustizia Europea", spiega la 'donnadamare' Monica Fornari. "E anche se la pronuncia del Tar di Milano non annulla la proroga delle concessioni, rende ancora più preoccupante il problema, così come evidenziano gli avvocati Righi e Nesi in un loro saggio (http://www.donnedamare.it/riflessioni-sullapplicazione-della-direttiva-servizi-alle-concessioni-di-beni-demaniali-marittimi-con-finalita-turistico-ricreative/)".
La sentenza, spiega Nesi, rimette "alla Corte di Giustizia Ue la compatibilità con il diritto comunitario della proroga ex lege delle concessioni demaniali sino all'anno 2020. In tale contesto ove la Corte di Giustizia affermasse l'incompatibilità della ricordata proroga, la soluzione della questione dominicale, nei termini da noi proposti in questo saggio resterebbe l'unica ancora di salvezza dei concessionari demaniali, nei cui riguardi sembra profilarsi l'espropriazione senza indennizzo del compendio aziendale".