Rimini | Inchiesta Aeradria, Gnassi: Doccia fredda sulla comunità
"L’unica cosa che conti oggi per la comunità riminese, e per me, è che l’aeroporto ‘Fellini’ torni presto alla sua piena operatività. Questo e non altro, adesso, è interesse vero, concreto, necessario, urgente, strategico del nostro territorio". Lo dichiara il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, all'indomani dalla proroga chiesta dalla Procura di Rimini per il termine delle indagini attorno al fallimento della ex società di gestione Aeradria. Il sindaco Gnassi risulta tra gli indagati, tra i reati anche quello di associazione a delinquere.
L'interesse del territorio, sottolinea Gnassi "è stato il solo obiettivo che ha mosso gli Enti locali, la Prefettura, il tessuto economico e sindacale, anche all’indomani del fallimento di Aeradria, da una parte a sollecitare Enac alla redazione del bando pubblico per la ricerca più rapida possibile del nuovo gestore dello scalo; e dall’altra a garantire risorse finanziarie straordinarie in modo da garantire l’operatività dell’aeroporto anche nella fase transazionale".
Le ultime notizie riguardando, precisa il sindaco, "questioni giuridiche aperte, più o meno ‘dovute’ e sottoposte perfino dalla stessa curatela fallimentare", e "rappresentano una discreta doccia fredda sugli interessi della comunità riminese a una rapida ripresa dell’attività aeroportuale. Dopo che in tempi positivamente rimarchevoli Enac aveva completato la procedura di assegnazione della gestione, suscitando quantomeno un clima di fiduciosa attesa traguardato all’inizio del nuovo anno, si è entrati in un limbo in cui, a quanto si intuisce, la ripresa di questa infrastruttura strategica per l’intero tessuto socioeconomico locale è subordinata a impedimenti formali. Impedimenti che sembrano più destinati a tutelare posizioni ‘pro domo’ propria piuttosto che salvaguardare l’interesse comune. A fronte di tutto questo, giudicato esternamente incomprensibile, è a questo punto necessario che tutti gli eventuali problemi tecnici o meno si appalesino e siano messi sul tavolo per una loro subitanea soluzione. Se, a parole, tutti si è concordi che l’aeroporto riparta ‘presto e bene’, bisogna che si operi nei fatti affinché questo avvenga. Non si può neanche generare il sospetto che ci sia chi lavori per l’esito opposto".
Gnassi conclude chiedendo al prefetto di convocare "entro la prossima settimana la conferenza permanente, in modo da stabilire con esattezza il punto in cui siamo".