Rimini | Cultura, nuova acquisizione per la Fondazione Carim
Un’altra opera d’arte che la Fondazione Cassa di risparmio di Rimini restituisce ai riminesi, avendola acquisita. Si tratta del ’Compianto sul Cristo. Pietà con quattro dolenti’, datato tra 1513 e il 1514 e attribuito a Benedetto Coda, autore di origini venete che insieme al figlio Bartolomeo fondò nel Cinquecento la più importante bottega di arte sacra a Rimini.
L’acquisizione del ‘Compianto sul Cristo’, “avvenuta sul mercato internazionale, non è una scelta casuale”, spiegano dalla Fondazione, ma “corrisponde alla volontà di dare rilievo a quelle espressioni artistiche ed a quei talenti che nelle varie epoche hanno dato, e continuano a dare, lustro al territorio” contribuendo a creare il patrimonio di saperi alla base della comunità riminese.
Non a caso, la collezione d’arte della Fondazione annovera opere appartenenti a vari periodi storici, dalla Scuola riminese del Trecento ai giorni nostri, con autori che hanno segnato la storia dell’arte come Giuliano e Pietro da Rimini, Giovanni Baronzio, Marco Palmezzano, Guido Reni e Guido Cagnacci.
“Pur in un periodo in cui il nostro impegno prevalente è doverosamente rivolto alle strutture primarie della comunità locale (il bisogno sociale, l’assistenza, l’università, la giovane impresa) - afferma Massimo Pasquinelli, presidente della Fondazione – non possono essere dimenticate le finalità culturali sempre perseguite in quanto ritenute strumento essenziale di crescita civile della comunità riminese. Per questo, riportando a “casa” il bellissimo ‘Compianto sul Cristo’ di Benedetto Coda, artista di spicco della Rimini del Cinquecento, la Fondazione ha inteso soprattutto ricomporre un tassello di rilievo della nostra identità storica, religiosa e culturale. E proprio in omaggio a tale obiettivo, il dipinto, che in un primo momento sarà esposto al pubblico nel salone di Palazzo Buonadrata a partire da venerdì 27 febbraio, sarà poi consegnato al Museo della Città, così com’è stato per le altre opere antiche di proprietà della Fondazione, affinché sia sempre visibile ai cittadini e ai turisti, agli studiosi e agli appassionati”.
Il ‘Compianto’ “è indubbiamente una delle opere più intense e poetiche del maestro cinquecentesco, discepolo di Giovanni Bellini”, spiega Alessandro Giovanardi, studioso e collaboratore della Fondazione. “Per le sue assonanze con la Madonna del rosario del nostro Museo della Città, la tavola - aggiunge Giovanardi - deve essere stata realizzata proprio a Rimini tra il 1513 e il 1514. Il Compianto si inserisce narrativamente tra la deposizione dalla croce e il seppellimento vero e proprio del Salvatore. Come nella Pietà riminese di Bellini, le figure dei discepoli, in assenza della Madre, emergono da un fondo nero, un’atmosfera che rimanda all’oscurità della tomba e su cui Coda dispone le sue figure con tinte soffuse e partecipi, quasi che il colore si fondesse con le lacrime, invitando lo sguardo ad abbandonarsi alla commozione trasfigurata dalla bellezza”.
La tavola su fondo scuro ritrae la scena della deposizione del corpo di Cristo, circondato da quattro personaggi: Nicodemo, San Giovanni apostolo ed evangelista, Maria di Magdala, che ha con sé il vaso di unguento, Giuseppe di Arimatea. Assente la figura della Madonna.
L’opera sarà presentata al pubblico venerdì 27 febbraio, alle 17,30, in occasione della prima conferenza del nuovo ciclo ‘I Maestri e il Tempo’, promosso dalla Fondazione. La tavola, per i mesi di marzo e aprile, potrà essere ammirata dal pubblico nel Salone di Palazzo Buonadrata in Corso d’Augusto 62. Successivamente sarà consegnata in deposito al Museo della Città di via Tonini.