Rimini | Rette asili, il Comune scova 169 ‘furbi’
Sono 169 le dichiarazioni giudicate ‘non congrue’, presentate da chi richiede agevolazioni tributarie al Comune di Rimini sulle tariffe dei servizi educativi. Questi i primi risultati della ricognizione fatta dagli uffici comunali. In sintesi, il reddito dichiarato non risulta compatibile con lo ‘stile di vita’, individuato tramite una serie di parametri del paniere Istat (ad esempio il numero e modello di macchine possedute).
“In un periodo storico dove sempre più difficile è trovare le risorse per garantire i servizi pubblici – è il commento di Gloria Lisi, vicesindaco del Comune di Rimini - è ancora più doveroso per gli enti locali garantire che le risorse messe a disposizione della comunità siano dirette a chi ne ha veramente bisogno e, sopratutto, sia in possesso dei requisiti economici e sociali necessari. Non c’è niente di più detestabile e ingiusto che chi si approfitta delle persone che hanno reale bisogno, sottraendogli quanto loro spetta. Questi dati, frutto di una indagine interna, sono solo il primo passo per comprendere nella reale portata questo problema. Per questo sarà mio compito presentarli anche alla Guardia di Finanza, con la quale stiamo già efficacemente collaborando, per poter indagare insieme a loro il fenomeno e capire come poterlo meglio contrastare. Le scelte già fatte di adottare nuovi criteri di congruità nei bandi pubblici vanno in questa direzione, a tutela delle risorse pubbliche e a garanzia dei cittadini onesti”.
Nel dettaglio, per quanto riguarda i nidi di infanzia, nell'anno scolastico 2014-2015, su 459 agevolazioni richieste (l'86% sul totale iscritti), le dichiarazioni ‘non congrue’ individuate sono state 64 (14%); per le scuole di infanzia invece su 851 richieste (l'89% degli iscritti), sono 105 le dichiarazioni non congrue, pari all'11% del totale.