Rimini | Voglio tutto, gli scritti di Marta Bellavista
È uscito, per i tipi di Itaca edizioni, il volumetto Voglio tutto, contenente gli scritti di Marta Bellavista, una giovane riminese stroncata da un tumore all’età di soli 27 anni.
Dopo la sua morte, la famiglia ha scoperto un fitto carteggio (appunti, email, trascrizioni) che metteva in luce in maniera commovente e di rara profondità l’esperienza vissuta dalla ragazza prima e durante la malattia. Ne esce un quadro di una giovane alla ricerca, capace di interrogativi brucianti (impressionante la lettera, mai spedita, che scrisse al primo anno di università e con cui inizia il libro), intensi, carnali.
Emerge, al contempo, la traccia, sempre più certa, di una risposta, trovata in un percorso di fede quanto mai accattivante e “quotidiano”, in quanto messo totalmente in gioco con alcuni amici, con i quali Marta condivideva tutto se stessa (passioni, domande, giornate, dubbi, difficoltà).
Il testo, curato da Emanuele Polverelli, è il frutto di una ponderata scelta sul registro narrativo da seguire, maturata nel dialogo con la famiglia e con gli amici più stretti, risolvendosi in una sorta di “antologia meditata del quotidiano” di una ragazza che svela una profondità e ricchezza di umanità rare e preziose. Nel testo si incontrano brani da “portarsi dietro” nella propria giornata, fissandoli nella propria memoria, in quanto illuminanti e liberanti.
Accanto al libro è stato costruito un sito (www.scrittidimarta.it) che già raccoglie diversi interventi dei primi lettori. Nel sito, in particolare, troveranno posto alcune tra le testimonianze raccolte in preparazione del libro.
Il testo è rivolto tutti, con uno sguardo particolare ai giovani. L’idea della pubblicazione è nata in quanto una dottoressa, leggendo un articolo che riproduceva su di una rivista un dialogo tra Marta e il padre, scrisse a quest’ultimo dicendo: “fate conoscere a tutti la storia di questa ragazza. Può aiutare i nostri figli a vivere”.
È questo l’intento della pubblicazione che sta riproponendo da subito quanto accadeva a Marta in vita: un fervore, una rigurgito di vita, un’intensità umana quanto mai desiderabile.