Grattacieli sul lungomare. Il caso di Iesolo
Ogni tanto qualcuno lancia l’appello o un buon proposito: bisogna rimettere mano al lungomare, ridisegnare la cartolina di Rimini. Basta ricordare i grattacieli o le torri dei famosi project che sono stati recentemente archiviati oppure, facendo un passo indietro, l’hotel grattacielo di Ambasz. Ma quanto è distante, prendendo a esempio il grattacielo di Foster, il litorale dalla rotonda di piazzale Kennedy? La domanda si pone perché c’è una città che ha tentato una operazione simile, una città che faceva sul serio (non come noi che chiediamo i progetti per farne la collezione), ma i cui sogni si sono infranti contro un muro. Il muro si chiama Soprintendenza.
La botta l’ha fatta Jesolo. Anche lei affacciata sull’Adriatico, anche lei località turistica, sicuramente con altri numeri e meno importanza di Rimini. Ed anche lei in crisi rispetto alla sua vocazione turistica, rispetto alla propria immagine, con il desiderio di darsi una rinfrescata perché il fascino duri nel tempo e continui ad attirare turisti. E tra le tante idee, qualche anno fa, il comune lancia un grande piano di sviluppo approvando 5 torri “nell’ottica della 'ricomposizione verticale di Jesolo' pensata, per conto del Comune, nel master plan del giapponese Kenzo Tange e che prevedeva tre zone di sviluppo: la pineta con il verde e nuove torri, la portualità e la residenzialità stabile tra Jesolo paese e piazza Drago”, come racconta il Corriere del Veneto del 30 marzo 2012. Sembra essere il futuro di Jesolo, la chiave di volta per una nuova giovinezza. E invece....
A rovinare la festa arriva la soprintendenza che blocca tutto, acquisisce documenti e inizia un lungo contenzioso, chiusosi circa un mese fa. Leggiamo il Corriere del Veneto: “ La Corte Costituzionale, dopo un contenzioso infinito, ha infatti dato ragione alla soprintendenza di Venezia: non si possono costruire edifici sopra gli otto piani lungo il litorale nella cosiddetta 'fascia di vincolo dei 300 metri' ed ogni intervento, fossero anche le ventole dell’aria condizionata affisse sui balconi, deve ottenere prima della realizzazione il via libera paesaggistico”.
Dopo anni, dopo un braccio di ferro lunghissimo, con ricorsi al Tar, ricorsi al consiglio di stato, e anche la Regione che si era messa in mezzo scrivendo una norma ad hoc per permettere a Jesolo di costruire, la Corte Costituzionale ha bloccato tutto: niente edifici sopra gli otto piani a 300 metri dal litorale. Niente super grattacieli degli archistar e, nel caso volessero montare una povera ventola dell’aria condizionata, ci vuole il permesso. E questo non vale solo per Jesolo, ma vale per tutto il litorale italiano, compresa la cara e bella Rimini. “Grazie al 'caso Jesolo', su cui la soprintendenza veneziana si è impuntata dal 2005 in poi, si fa chiarezza una volta per tutte sulle edificazioni lungo le coste del litorale italiano, avendo le sentenze delle Corte costituzionale valore nazionale".
Cosa significa questo per Rimini? Perché è facile quando si pensa ad un possibile lungomare andare in alto con la fantasia e le costruzioni. Ma ora?
|