Riccione | Il Pd si difende: Il Trc non è l’armageddon
“Il Trc, e questa è la semplice realtà delle cose, non è di certo l’armageddon che oggi, come si conviene quando le argomentazioni reali e realistiche vengono a mancare, l’attuale compagine amministrativa cittadina, sindaco in testa, cerca ancora e con tanta enfasi di inculcare nell’immaginario cittadino”, lo dice il Pd di Riccione entrando nel merito del braccio di ferro che da diversi mesi si sta giocando tra il comune di Riccione e Agenzia mobilità (ieri le ultime battute polemiche, da un lato come dall’altro), ora che la fase dei lavori è arrivata a lambire la Perla.
“Il continuo - mette in chiaro il Pd - e quanto mai assurdo insistere in un’inqualificabile attività di ricorsi per il blocco dei lavori, sempre rigettati dal Tar a causa dell’assoluta infondatezza delle richieste stesse, altro non hanno ottenuto che una dilazione nei tempi di intervento di Am, unica vera intenzione da sempre di questa amministrazione, procrastinare cioè nel tempo la costruzione e la definizione dell’opera, con il solo recondito obbiettivo di dimostrare come la stessa sia in contrasto con l’attività turistica stagionale, fermandone così i lavori fino alla fine dell’estate per poi riprendere il solito refrain di ricorsi su ricorsi di varia natura. Che sia quindi chiaro a tutti di come sia questa malcelata volontà, alla base dei “disturbi” che il prosieguo dei lavori del Trc produrrà verso i turisti, ricercata fino al parossismo da questa amministrazione e non da Am che, se messa in condizione di potere iniziare i lavori a tempo debito e cioè dal 1 settembre 2014, avrebbe già concluso la propria attività”.
Dalla opposizione avanzano l’ipotesi di una strategia alla base dell’atteggiamento della nuova maggioranza. “Siamo inoltre certi che non può sfuggire ai più la sindrome da “attrazione perniciosa al martirio”, sviluppata fin dalla sua elezione a sindaco della città dell’attuale primo cittadino. La ricerca a tutti i costi, costi quel che costi, dello scontro nei confronti di Am, fino a portare al limite la propria attività interdittoria, fatta di esposti, ricorsi e chi più ne ha ne metta, è in realtà solo tesa al blocco della costruzione che, obtorto collo, non potrà che giungere così alla scelta del commissario ad acta, un giochetto questo già iniziato al momento del proprio insediamento da primo cittadino, ben consapevole dell’impossibilità di raggiungere l’obiettivo principe della propria campagna elettorale, fermare il Trc. Una strategia certamente studiata a tavolino, tesa a far passare il primo cittadino come unico e vero baluardo contro il Trc, rinsaldando e rafforzando quindi il legame con il popolo dei suoi sostenitori che, in caso contrario, rendendosi conto di essere stato lungamente preso per il naso, l’avrebbe miseramente abbandonata”.
Il Pd ha lavorato per migliorare l’opera. “Vale inoltre qui la pena di ricordare a tutti come anche le migliorie e le modifiche alla struttura di sostegno al percorso dell’opera, già da tempo avanzate dal Pd, con proposte migliorative sull’impatto della struttura stessa, vuoi tramite importanti e notevoli azioni di decoro ed abbellimento di varia natura, forma e materiali, in grado di caratterizzare anche mediaticamente l’immagine di Riccione, allo stesso modo di come il Colosseo caratterizza Roma, contraddistinguendo la nostra città per il concetto di destinazione che ha fatto della mobilità il proprio fondante cavallo di battaglia, sono state irrimediabilmente, quanto immediatamente, cassate dall’attuale amministrazione. Su queste nostre proposte tese al miglioramento complessivo dell’impatto dell’opera, all’abbellimento di quello che oggi da tutti i detrattori del Trc viene detto “muro”, il Pd continuerà ad essere costantemente e caparbiamente in prima fila, nel richiedere ad Am una riprogettazione dello stesso sia nei materiali che nell’architettura strutturale e visiva dello stesso”.