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18 09 2015 | Rimini | Parco del mare, Giudici: Il Comune realizzi un progetto pilota

Sabato, 19 Settembre 2015

tortora-scuroRimini | Parco del mare, Giudici: Il Comune realizzi un progetto pilota

 

“Perché tutto non si riduca ad un semplice spot elettorale, come tanti già visti, il sindaco Gnassi dovrebbe mettere in capo al Comune la responsabilità progettuale, e quella di reperire tutte le autorizzazioni, per la realizzazione di un tratto significativo di ‘Parco del mare’, che faccia da apripista, per misurare la fattibilità e la problematicità di certi interventi”. Lo propone il consigliere comunale del gruppo misto Eraldo Giudici.
“Non vorremmo - spiega Giudici - che il ‘Parco del mare’ venisse ricordato solo per gli effetti tridimensionali che le esperte pennellate dei designers del sindaco Gnassi ci hanno fatto sognare, che non bastano per chi sa leggere le norme tecniche, e interpretare colori e chiaroscuri di una città che langue”.
Perché tutto “non sia una chimera”, secondo Gidici “occorrerebbe qualche segno di certezza, un piano particellare, che ci permetta di verificare le aree di sedime e le relative proprietà, per vedere dove ricadono le “conseguenze” di questi disegni, perché le sorprese potrebbero essere interessanti”.
Perché “senza tali certezze”, sottolinea Giudici, “certi temi urbanistici e potenzialità esecutive potrebbero essere irrealizzabili”.
E’ stata recentemente pubblicata la delibera di giunta in cui si chiedono “dichiarazioni di interesse”, per “interventi che sono molto difficili da attuare, che richiedono tempi lunghi, quelli del prossimo Sindaco di Rimini, noi ribadiamo il desiderio di sollecitare quella che è la residua vivacità imprenditoriale di questa città, ma riteniamo necessario che, per accelerare i tempi, occorrerebbe un di più di impegno dell’amministrazione comunale perché la procedura tecnica, assai complicata, al momento è tutta sulle spalle di chi dichiarerà il proprio interesse”.
Scendendo nei particolari, “saranno da individuare ambiti omogenei di intervento e riunire interessi convergenti, è quindi ragionevole domandarsi chi si assumerà l’onere di attivare procedure lunghe, costose e impegnative, con iter istruttori che sarà difficile semplificare, e pratiche edilizie con molte autorizzazioni, che dovranno essere rilasciate da altri Enti e da altre strutture dello Stato, che sul “water front” non sono mai state benevoli ed accomodanti”.
Alle prese con la rivisitazione del Psc e del Rue “i nostri uffici stanno dimostrando di essere all’altezza della sfida. Riteniamo che il ruolo del Comune debba essere più significativo e comportare la predisposizione sussidiaria di un vero e proprio progetto pilota in grado di dimostrare la propria fattibilità. Non ci sarebbero oneri aggiuntivi per la collettività, le spese sarebbero a carico di coloro che dichiarassero di essere interessati a procedere nell’intervento”.


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