Rimini | Verifiche a ‘compro oro’, licenza a rischio
C’è chi rivendeva i gioielli prima dei dieci giorni di deposito (utili per consentire al vecchio proprietario di riacquistarli) e c’è chi non registrava i monili per rivenderli in nero tra i gestori dei ‘compro oro’ della provincia visitati negli ultimi giorni dagli agenti della questura di Rimini.
“Una trentina gli agenti sul campo, altrettanti in ufficio per sviluppare gli esiti degli accertamenti che i colleghi hanno compiuto presso gli esercizi”, spiegano dalla questura.
“Diverse le violazioni contestate e soprattutto a diverse decine di migliaia di euro ammonta l’importo delle sanzioni amministrative irrogate dagli operatori”.
Tra le inadempienze più frequenti riscontrate, spiegano dalla questura, “c’è la rivendita dell’oro prima del termine di 10 giorni previsto dalla vigente normativa: periodo previsto sia per chi ha venduto i gioielli, che ha la possibilità di riacquistarli, che per favorire i controlli su eventuali materiali provento di reato, al fine di contrastare eventuali episodi di ricettazione”.
In vari casi, inoltre, “gli agenti hanno anche trovato oggetti che non risultavano registrati: quegli acquisti “in nero” consentivano ai titolari dei negozi di rivendere e incassare soldi senza lasciar traccia”.
Nei confronti di uno degli esercizi controllati, in particolare, gli operatori hanno riscontrato violazioni e raccolto elementi sufficienti per avviare il procedimento amministrativo finalizzato alla sospensione della licenza.