Aeradria, Gnassi "Accuse senza fondamento". Mauro (Pdl): "Il Pd non lo ricandidi"
Informato dia giornalisti della richiesta di rinvio a giudizio per il caso Aeradria, il sindaco Andrea Gnassi ha prima osservato che "ad oggi, né io né i miei legali abbiamo ricevuto alcuna comunicazione e pertanto diventa difficile procedere a qualsiasi considerazione nel merito, che farò quando in possesso delle comunicazioni e documentazioni del caso. Non mi sorprende più, invece, la modalità di ‘comunicazione’."
Entrando del merito del provvedimento, ha dichiarato: "Nulla di nuovo o di sorprendente, ricalcando alla lettera l’impianto stranoto e strapubblicato della chiusura delle indagini; continuo a ritenere quell’impianto accusatorio privo di qualunque elemento a sostenerlo; finalmente adesso, dopo due anni e mezzo, si entra nella fase del confronto equilibrato tra le parti davanti a un giudice terzo".
Secondo il capogruppo del Pdl, Gennaro Mauro, "Oggi ad essere messa in discussione è tutta la classe dirigente del Partito Democratico accusata di aver messo in atto una serie di condotte illegali atte a celare il forte indebitamento di Aeradria procrastinando lo stato di insolvenza della società.
Lasciamo ai magistrati giudicare l'imputato Gnassi, alla politica interessa conoscere se il Partito Democratico si atterra alle indicazioni contenute nel codice etico approvato all’unanimità dalla Commissione Antimafia nel settembre del 2014. Il codice etico impegna i partiti e movimenti politici affinchè non vengano candidati soggetti coinvolti in reati di criminalità organizzata, contro la pubblica amministrazione, di estorsione ed usura, di traffico di stupefacenti, di traffico illecito di rifiuti e di altre gravi condotte.
Siamo del parere che il PD riminese debba chiedere a Gnassi il ritiro della sua candidatura a sindaco nell'ipotesi di rinvio a giudizio".