In 500 da Rimini al Family Day di sabato
Oltre 300 riminesi hanno gremito il Santuario di Santa Chiara, ieri sera in occasione de “Un’ora di guardia” (la catena di preghiere e digiuni che dai primi di gennaio sta coinvolgendo decine di migliaia di persone in tutta Italia), per chiedere il blocco del ddl-Cirinnà.
L’appuntamento era stato auto-convocato in vista del Family Day di sabato prossimo a Roma, e dell’approdo in Parlamento del disegno di legge che vuole introdurre il matrimonio omosessuale e l’adozione di figli da parte di coppie dello stesso sesso. Non c’erano sigle ufficiali di associazioni o movimenti diocesani, l’appuntamento è passato attraverso un semplice e spontaneo tam-tam.
Ha introdotto la serata l’avvocato Luca De Sio, spiegando come il testo sia in contrasto con la legge naturale, il dettato costituzionale, oltre che con alcune verità essenziali della fede cristiana e cattolica.
Il rettore del santuario ha guidato l’Adorazione Eucaristica e il rosario, con l’affidamento a Maria della soluzione: l’“arma totale” messa in campo in una battaglia che i cattolici (e tanti italiani a prescindere dai propri convincimenti religiosi e politici), avvertono di importanza decisiva, come hanno detto con chiarezza anche nelle ultime settimane Papa Francesco, il presidente della CEI card. Bagnasco, varie conferenze episcopali regionali e molti vescovi.
E' stata quindi recitata una preghiera composta da un partecipante alla veglia.
Al termine è stato rivolto l'invito alla mobilitazione per partecipare al Family day di sabato nella capitale. In provincia sono già stati riempiti vari pullman. Tra questi e i gruppi auto-organizzati in treno e in auto, si stimano almeno 500 aderenti dal territorio.