Rimini | Abusivismo, Indino: Tiriamo giù le maschere alle imprese farlocche
Il carnevale è una questione commerciale. Non solo perché si vendono maschere, costumi, dolciumi e accessori vari. “Sono moltissimi - denuncia il presidente di Confcommercio Rimini, Gianni Indino - i locali che ‘mascherano’ la propria attività, pur non possedendo le competenze o i requisiti richiesti”.
E’ anche vero che, “purtroppo - precisa Indino - questi travestimenti non vanno di moda solo a Carnevale e il danno che viene arrecato ai consumatori e alle attività legittime è molto, molto alto”. Tuttavia, “ci sono poi dei casi, penso a quel che accade per il ballo abusivo, che proprio a Carnevale divengono più frequenti”. Per Indino, quella dell’abusivismo commerciale è “una vera e propria piaga per la nostra economia”. Parlando di travestimenti, “tra i nuovi dobbiamo certamente annoverare le case che si travestono da ristoranti – per dirla all’inglese home-restaurant – delle vere e proprie attività abusive che operano in barba a qualsiasi norma anche basilare a garanzia dell’igiene, della salute e della sicurezza delle persone; attività sconosciute al fisco, in grado di dribblare ogni imposta (si pensi alla tassa rifiuti!!), regola o adempimento, molti dei quali, giova ricordarlo, a tutela del consumatore. Fa il paio con questa, un’altra attività abusiva svolta anch’essa all’interno delle mura domestiche e che, come l’altra, riesce ad aggirare ogni regola e balzello: l’affitta-camere abusivo”.
Tra quelli più tradizionali, “è ormai un classico invece il travestimento delle attività artigianali in pubblici esercizi. Tavoli, sedie, menu, oliere, stoviglie non a perdere, servizio assistito al tavolo: un vestito semplice da trovare per operare abusivamente senza sostenere gli enormi investimenti necessari per adeguare la struttura o per rispettare i tantissimi adempimenti cui sono soggetti i pubblici esercizi”.
Indino ricorda anche “i bar che si travestono da ristoranti, esercizi che propongono anziché panini, tramezzini o primi riscaldati un’ampia scelta di primi e secondi, nonostante non abbiano cucine attrezzate all’uopo”.
Ci sono poi “le mascherate: attività abusive svolte da avventurieri del mestiere, che sfruttano una sorta di ‘tolleranza diffusa’ per lucrare sulla salute e sulla sicurezza delle persone e perpetrano una concorrenza sleale nei confronti del circuito strutturato del commercio e della somministrazione”. Indino si riferisce a “sagre, circoli privati, discoteche abusive, abusivismo commerciale”.
Infine, l’abusivismo stagionale, quello legato al turismo estivo. “Certamente non è ancora periodo, tuttavia quest’anno la Pasqua arriva presto e il timore che i nostri marciapiedi e le nostre spiagge si travestano – sì anche loro – da mercati a cielo aperto è alta”.
“Sappiamo essere altissima l’attenzione delle Forze dell’Ordine, che ringrazio a nome dei commercianti per il lavoro encomiabile di prevenzione, controllo e repressione svolto. Tuttavia, troppo spesso le armi sono spuntate, nel senso che le leggi non permettono un contrasto efficace a questi fenomeni che, tra l’altro, abbiamo visto essere in continua evoluzione. Il mio appello è che si tiri giù la maschera a queste imprese farlocche che danneggiano tutti: i consumatori, l’economia, le imprese sane, gli investimenti, l’occupazione, il turismo, il territorio”.