Rimini | Economia, imprese sotto quota 35mila e livello pre-crisi
Le imprese attive alla Camera di commercio di Rimini a fine 2015 sono 34.339, con un decremento di 164 unità (-0,5%) rispetto a quelle attive a fine 2014, quando erano 34.503 (in calo del 2,6%).
Dalla Camera di commercio fanno notare che per il secondo anno consecutivo “la numerosità di imprese è scesa sotto quota 35mila e al di sotto dei livelli pre-crisi”. Negli ultimi 9 anni “l’andamento è stato oscillante tra incrementi e diminuzioni, con una prevalenza di queste ultime. In particolare a fine 2015 si registra un saldo di -1.610 imprese attive rispetto alle 35.949 del 2011 (picco massimo)”.
I settori che hanno subito maggiormente sono il secondario (-191) e quello primario (-47) mentre aumentano il macro settore dei servizi (+55) e il settore del terziario tradizionale (+26) invertendo la tendenza di calo dell’anno precedente. In termini di distribuzione percentuale, il peso del numero di imprese riminesi rimane per il 43% nei servizi, seguito dal 26% nel terziario tradizionale, dal 23% nel secondario e dall’8% nel primario.
Tutte le province emiliano-romagnole registrano una variazione di segno meno (tra 2014 e 2015), la media regionale è di -0,6%. Le performance delle singole province sono nell’ordine: Reggio Emilia e Modena -0;3%, Parma -0,4%, Rimini -0,5%, Bologna e Ferrara -0,7%, Piacenza -0,8%, Forlì-Cesena e Ravenna -1,1%. A livello nazionale si registra in media una lieve diminuzione di imprese attive (-0,1%).
A Rimini il saldo delle imprese iscritte-cessate (incluse le cessazioni d’ufficio) è di -227 (2.641 iscritte e 2.868 cessate), anche se il calo è più contenuto rispetto al 2014 (-938). Analizzando la distribuzione dei movimenti per forma giuridica delle imprese (saldo nati-mortalità), risultano in decisa crescita le società di capitale (+226), in forte diminuzione quelle di persone (-363) e in misura più tenue le imprese individuali (-92).
Saldo negativo anche in Emilia-Romagna (-1.430) mentre in Italia si riscontra un +14.326 e un tasso di crescita di +0,24% (+0,75% senza le cessazioni d’ufficio).