Bellaria-Igea Marina | Trasporto pubblico, rinnovo contratto a Start, Ceccarelli: Aggravio di 2,5mln per i cittadini
“Intendiamo condividere con i cittadini ciò che sta avvenendo in tema di trasporto pubblico, dall’alto costo del servizio alla trasformazione di Agenzia mobilità in Agenzia unica: per questo, porteremo presto l’argomento in consiglio comunale e sarà l’occasione per una riflessione a 360 gradi sulla permanenza del nostro Comune in organi governati da diktat lontani dall’interesse pubblico”, questo l’annuncio del sindaco di Bellaria Igea Marina Enzo Ceccarelli a qualche giorno dall’assemblea di Agenzia mobilità che ha approvato il bilancio di previsione 2016.
Argomento chiave dell’ultima assemblea dei soci, la determinazione della tariffa da corrispondere a Start Romagna per il servizio di Trasporto pubblico locale (Tpl), fissata a 3,96 euro al chilometro in luogo dei 3,60 euro stabiliti dal consiglio di amministrazione di Agenzia mobilità (quota suffragata anche da studi economici condotti da soggetti terzi). Per Ceccarelli si tratta, “in sintesi”, di “un aggravio dei costi a carico della collettività di oltre due milioni e mezzo di euro, visti gli oltre sette milioni di chilometri coperti dal servizio”.
L’ultima assemblea dei soci, racconta Ceccarelli, “prendendo atto di un accordo avvenuto in un tavolo esterno alla stessa assemblea, ha deciso di sovvertire la decisione del cda. Per altro, già i 3,60 euro al chilometro che esso proponeva erano tutt’altro che un prezzo stracciato, nettamente superiore a quanto corrisposto a Start Romagna nei bacini di Forlì-Cesena e Ravenna. Nonostante questo e nonostante l’opposizione anche del nostro Comune, con voto di maggioranza si è fissato un aumento che, come sempre, peserà sulle spalle dei cittadini. Se, come sostenuto, 3,96 euro è il giusto costo per il servizio, è lecito chiedersi perché negli scorsi anni esso ammontava a 4,20 euro al chilometro, con Start Romagna che proponeva per il 2016 una quota di addirittura 4,30 euro”.
Il sindaco stigmatizza inoltre “il comportamento tenuto dal socio di maggioranza, Comune di Rimini, e dal delegato della Provincia per la mobilità, i quali si sono posti quali unici interlocutori al tavolo che, di fatto, ha chiuso i giochi prima dell’ultima assemblea mettendo i soci di fronte all’atto compiuto: il tutto senza che il nostro, come altri comuni, avesse dato delega ad essere rappresentato”.