Il gip di Rimini si è riservato di decidere sull'inchiesta bis relativa alla morte di Marco Pantani, nata in seguito ad un esposto presentato dalla famiglia del campione scomparso il 14 febbraio 2004 che aveva ipotizzato l'accusa di omicidio volontario nei confronti di ignoti. La procura di Rimini, nel settembre scorso, aveva presentato richiesta di archiviazione, a cui si è opposto il legale della famiglia Pantani, Antonio De Renzis. "Non è emerso alcun elemento a sostegno - commenta il procuratore capo di Rimini, Paolo Giovagnoli - e quindi ho chiesto l'archiviazione". 'Normale', per il magistrato la riserva 'per riflettere sul caso'. Oggi in udienza il legale della famiglia Pantani ha chiesto ulteriori approfondimenti, volti a chiarire alcune questioni chiave sollevate dalla perizia prodotta nell'inchiesta bis. Tra queste, la presenza di metaboliti nel sangue del 'pirata', assieme alla presenza di droga e medicinali, ma anche alcune questioni controverse relative alla scena del delitto, tra cui un lavandino prima visto da alcuni testimoni staccato e poi ritrovato al suo posto, e la presenza mai chiarita di alcuni giubbotti appartenuti al campione e di una 'pallina' di pane e cocaina vicino al cadavere (Agi).