(Roma) “La revisione complessiva del demanio marittimo non è più rinviabile”, ha detto alla Commissione attività produttive e turismo della Camera dei deputati, Tiziano Arlotti. “L’intero settore aspetta una normativa definitiva che, nel rispetto della valenza dei vincoli comunitari sappia valorizzare le peculiarità italiane. Non possiamo attendere con inerzia il pronunciamento della Corte di Giustizia Europea, decisione che avrà rilevanza per il settore e per la capacità attrattiva dell’Italia”.
Il governo, prosegue il deputato riminese, “deve istituire con urgenza un tavolo che coinvolga attivamente di tutti i livelli istituzionali (Conferenza delle Regioni ed Anci) e le associazioni di categoria interessate per giungere in tempi rapidissimi alla presentazione di un proposta di legge di riordino della materia”.
Con la Legge di stabilità “abbiamo salvaguardato le imprese balneari interessate dal 2007 dagli aumenti dei canoni pertinenziali dopo le revisioni dei valori Omi. La norma ha sancito la sospensione fino al 30 settembre 2016 dei procedimenti amministrativi pendenti, alla data del 15 novembre 2015, per oltre 200 imprese balneari “pertinenziali”. Il 30 settembre 2016 è dunque l’ultima data utile per non veder vanificata la sterilizzazione dei contenziosi amministrativi”.
La proposta di legge “dovrà prevedere alcune norme ben precise. Le imprese balneari italiane (oltre 30mila, spesso familiari, con oltre 300mila dipendenti) dovranno vedere riconosciuti gli investimenti effettuati o in fase di ammortamento, nonché il valore commerciale e di avviamento. La durata delle nuove concessioni dovrà essere quindi sufficientemente lunga (da un minimo di 10 ad un massimo di 30 anni) per remunerare gli investimenti effettuati dalle aziende. I criteri di stima delle imprese saranno accertati con perizie giurate”.
La legge “dovrà definire canoni demaniali secondo criteri che tengano conto della valenza turistica, dei luoghi e della tipologia delle strutture presenti, prevedendo la distinzione dei canoni demaniali per impedire disparità di trattamenti, eliminando la valutazione dell'Osservatorio del Mercato Immobiliare (Omi)”.
Dovrà “chiarire la definizione di 'difficile e facile rimozione' per evitare pareri discordanti della Magistratura e prevedere che i bandi degli enti locali ad “evidenza pubblica” siano effettuati solo in presenza della pianificazione urbanistica territoriale dei Comuni interessati. Sarà coinvolta l’Autorità nazionale anticorruzione per contrastare pericoli di infiltrazioni nelle gare, che dovranno valorizzare le professionalità acquisite e documentate”.
Infine, “a tutela della libera concorrenza ed evitare “monopoli legalizzati”, andrà stabilito il numero massimo di concessioni di cui un soggetto economico, direttamente o indirettamente, possa essere titolare in una stessa località”.
Demanio marittimo, Arlotti (Pd): Revisione non più rinviabile
Venerdì, 04 Marzo 2016
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