(Coriano) “Ad un capitalismo aggressivo che ha contraddistinto la finanza e l’economia di questo periodo storico, noi vorremmo contrapporre un capitalismo ‘paziente’ che si ispiri a principi di rispetto nei confronti dei giovani e di tutti quei paesi che con la nostra economia negativa abbiamo sfruttato”. Questo l’auspicio di Jaques Attali, presidente di Positive planet foundation oggi in apertura della terza edizione del Forum dell’Economia positiva, a San Patrignano, dove non ha portato notizie buonissime sull’Italia e il suo posizionamento rispetto l’economia positiva. “Un’economia positiva è quella che pensa al futuro delle prossime generazione. In gioco c’è il futuro dei nostri figli. Negli ultimi tre anni, attraverso i nostri indicatori di economia positiva, come la politica demografica, sociale, della famiglia, la qualità delle infrastrutture e della finanza, abbiamo misurato l’indice di positività di tutti i paesi Ocse Purtroppo l’Italia, in questa speciale classifica occupa il terzultimo posto”.
A tal proposito Letizia Moratti, cofondatrice della Fondazione San Patrignano, ha sottolineato il ruolo che possono avere i comuni: “Nel 2050, saranno quasi 6 miliardi le persone che vivranno nelle città. Per questo le città possono e devono avere un ruolo fondamentale nell’affermare un nuovo modello di sviluppo economico e sociale. E’ venuto il tempo del cambiamento”. Da qui il pensiero alla sua Milano: “Mi auguro che Milano sarà la città capofila per l’adozione degli indici dell’economia positiva. Spero che proprio la mia città possa essere la prima ad adottare gli indici dell’economia positiva, ovvero quegli indicatori che misurano le performance positive delle città in relazione a finanza, educazione, partecipazione positive e uso positivo delle risorse con parametri legati agli investimenti comunali, all’inserimento dei giovani, all’attenzione per le persone anziane, alla qualità dell’aria”.
Un movimento quello dell’economia positiva, che deve essere di livello mondiale, come ha sottolineato lo stesso Nassir Abdulaziz Al-Nasser, alto Rappresentante dell'Onu per l'alleanza delle civiltà: “Abbiamo bisogno di uno sviluppo resiliente della società, per far fronte sia alle novità tecnologiche, culturali, che alle problematiche che stanno sorgendo. I primi 15 anni di questo millennio lasciano sbalorditi sia per le capacità di crescita delle nazioni, che per i tanti eventi negativi, dalle malattie ai movimenti delle popolazioni, al cambiamento climatico, al terrorismo. Una soluzione è la diffusione di una cultura di partenariato tra una realtà europea e quelle statali e comunali, nonché tra lo stato e i privati, che devono collaborare e aiutarsi a vicenda. Tutti i paesi dovrebbero affrontare tutte le problematiche con equità ed efficienza: l’economia è il primo passo per un cambiamento. Per fare questo in primis sarebbe davvero importante che venisse seguita l'agenda Onu 2030”.
Un Positive Economy Forum che continuerà per l’intera giornata con l’assegnazione dei premi speciali questa sera a Kerry Kennedy, presidente del centro Robert F. Kennedy Human Rights, intitolato a suo padre Robert Francis Kennedy; lo stilista Brunello Cucinelli, patron della Fondazione Brunello, Federica Cucinelli, e Antonella Antonelli, direttrice di Marie Claire e presidente di The Circle Italia. Non riuscirà a raggiungere San Patrignano invece l’annunciato premio Nobel Ellen Johnson Sirleaf, presidente della Liberia per sopraggiunti impegni istituzionali.
Domani nella giornata conclusiva fra i vari relatori Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, Luigi Bobba, sottosegretario di Stato al Lavoro e alle Politiche Sociali, Stefano Zamagni, Presidente, Fondazione Italia per il Dono ONLUS, Professore di Economia, Università di Bologna e John Hopkins University, Flavio Valeri, Chief Country Officer Italy di Deutsche Bank e Sido Bonfatti Presidente di Banca Carim.