(Rimini) Il portavoce Alessandro Rapone ha oggi presentato a Rimini il programma di ‘Patto civico con Gnassi’, la lista di cui non si conoscono ancora i nomi, ma di cui si conoscono regista e obiettivo. Il primo è il deputato di Area popolare Sergio Pizzolante, il secondo è sostenere la riconferma di Andrea Gnassi a palazzo Garampi. “Abbiamo pensato - spiega Rapone - che ci fossero le condizioni per proporre a livello locale collaborazioni che funzionano a livello nazionale”.
Tra i punti del programma proposto da Patto civico, quello di “rompere la barriera storica che divide in due la nostra città. E' necessario prevedere funzioni nuove affinché quei luoghi diventino la cerniera fra il mare e il centro città, Rimini e il mondo. Per questo immaginiamo, come primo atto della nuova giunta, un concorso internazionale d'idee fra grandi architetti e urbanisti”.
La componente imprenditoriale della lista propone, poi, di “cambiare l'approccio della struttura amministrativa-burocratica verso i cittadini e le imprese”.
Per andare incontro all’esigenza di Gnassi di ridurre il consumo del territorio, le proposte sono: “revisione sul cambio di destinazione d'uso in relazione a funzioni ed esigenze della società e al mutamento del mercato; premialità legate alla qualità architettonica ed ambientale; abbattimento degli oneri urbanistici per i prossimi tre anni su rigenerazione e riuso; pianificazione ampliamento housing sociale; agevolazioni per lo sviluppo dell'imprenditoria sociale (terzo settore)”.
Definiti questi principi “è necessario però favorire tutti i progetti di ampliamento e riqualificazione delle imprese, iniziando dalle tante proposte già presentate agli uffici comunali. Parliamo d'investimenti per centinaia di milioni di euro e molti posti di lavoro”.
Il miglioramento della qualità urbana “costituisce la migliore prevenzione per la sicurezza”, un negozio aperto “vale quanto un presidio di ordine pubblico. Su questo terreno è fondamentale aumentar il livello di qualità dell'offerta con incentivi e lotta all’abusivismo”.
Anche per la riqualificazione del lungomare “occorre abbattere molte barriere: fra amministrazione e imprese e all'interno del sistema imprenditoriale, fra bagnini, albergatori, chioschisti, ristoratori e commercianti”.
Il parco del mare “va riempito di contenuti ed eventualmente corretto, in una logica sussidiaria di collaborazione con le imprese. Proponiamo di chiamarlo Parco del Mare Federico Fellini perché deve essere ancor di più il luogo dell'immaginario e del sogno. Questo è sempre stata Rimini, questo rappresenta nel mondo l'opera di Fellini”.
Per quanto riguarda la gestione delle infrastrutture, “la fase dell'investimento prevalentemente pubblico e delle gestioni pubbliche va superata, correlata al mercato e alle possibilità di trovare in esso soluzioni e risposte. E' un processo che va condotto senza schemi ideologici con intelligenza e determinazione.
Per areoporto, fiera e palazzo dei congressi occorre pensare a grandi alleanze industriali e strategiche per la dimensione internazionale che Rimini merita”.
Infine welfare, infanzia e famiglia. “E' necessario sviluppare una visione comunitaria, circolare e sussidiaria del welfare, dando vitalità, forza e protagonismo alle imprese sociali e alle associazioni; pari dignità fra pubblico e privato”.
Punto essenziale riguarda “la libertà di accesso (rette equiparate) ai servizi a gestione pubblica o privata, pur tenendo conto delle diversità di reddito delle famiglie. La gestione dei servizi pubblici può e deve essere fatta da un sistema pubblico o dal privato. Ciò che importa è la qualità dei servizi, il soddisfacimento dei bisogni pubblici in relazione a una società cambiata nei tempi e nei bisogni”.