Il Tribunale del Riesame di Rimini ha depositato oggi il dispositivo di conferma del sequestro dei beni a carico di otto indagati (Il sindaco Andrea Gnassi e il suo predecessore Ravaioli, gli ex presidenti della provincia Vitali e Fabbri, l’ex presidente della Camera di Commercio Maggioli, il presidente di Riminifiera Cagnoni, l’ex presidente di Aeradria Masini e i dirigenti di Aeradria Vannucci e Giorgetti) per il crac Aeradria. Il sequestro dei beni era stato disposto nel marzo 2015 in relazione al reato di truffa per il conseguimento di erogazione di fondi pubblici.
La Cassazione, alla quale avevano presentato ricorso gli indagati, aveva annullato il sequestro (non era ben chiaro chi fosse il soggetto truffato) ma disposto il rinvio al Tribunale del Riesame che oggi ha invece confermato il provvedimento.
Per gli indagati non è certo una buona notizia alla vigilia della udienza di domani 20 aprile in cui si deve decidere il rinvio a giudizio.
L’avvocato Nicola Mazzacuva, legale del sindaco Gnassi, riserva in ogni caso di un nuovo ricorso in Cassazione, una volta esaminata la motivazione (non ancora depositata) della nuova ordinanza del Tribunale.