(Rimini) Il 2015 ha portato benefici agli artigiani agli artigiani riminesi e alle pmi, che hanno visto calare il peso complessivo del fisco (Total tax rate) al 60,9 per cento: -3,6% rispetto al picco toccato nel 2012 (64,5 %). Cna Rimini esprime soddisfazione di fronte al dato nazionale con il livello della pressione fiscale a 19,4 punti in più della media europea.
“L’inversione di tendenza registrata nel 2015 è stata merito esclusivo della riduzione della pressione fiscale locale (regionale e comunale), calata del 7,6 per cento, in buona parte riassorbito, però, dall’effetto della riduzione dei tributi locali deducibili dal reddito d’impresa”, commenta Davide Ortalli, direttore di Cna Rimini.
“A produrre principalmente questa diminuzione la deducibilità completa dall’Irap del costo dei lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato e l’esenzione dalla Tari delle aree destinate alla produzione di rifiuti speciali che ci ha visti a Rimini come associazione da subito in prima linea”, commenta Ortalli.
Per il 2016, segnalano dall'Osservatorio ‘Comune che vai fisco che trovi’ di Cna che a confronto con quelli di 124 città vede Rimini classificarsi al 72esimo posto complessivo, il calo della pressione fiscale si arresta “anche se si registra un timido miglioramento per il Tax free day, il giorno in cui l’imprenditore può finalmente cominciare a destinare i guadagni aziendali all’impresa e alla sua famiglia, passato, in chiave nazionale, dal 20 agosto del 2014 al 9 agosto del 2015”.
L'osservatorio prende come punto di riferimento una impresa individuale, con cinque dipendenti, 430mila euro di fatturato e 50mila euro di utili.
Da Cna segnalano anche che il 6 agosto 2016 sarà la data del tax free day per le aziande riminesi, “fino a quel giorno dovranno lavorare per il socio di maggioranza: lo Stato che introita a Rimini il 59,7% (60,9% il dato nazionale) del loro fatturato”.
Sulle piccole-medie imprese “continua ad accanirsi un fisco tra i più voraci d'Europa, c'è qualche timido segnale di miglioramento ma non basta perchè il confronto con gli altri stati è impietoso”, sottolinea Ortalli.
“Rispetto l'anno passato a Rimini viene anticipato di due giorni il tax free day ma questa rimane una magra consolazione per il livello di pressione fiscale complessivo che le nostre aziende subiscono. A Rimini gli imprenditori incassando 50.000 Euro dopo aver pagato tasse, contributi e oneri rimangono 20.150 Euro, qualche spiccio in più rispetto lo scorso anno ma pur sempre una cifra che conferma lo Stato come “socio” di maggioranza".
Cna, infine, lancia le sue proposte allo Stato per sostenere l’impresa, “partendo dalla deducibilità completa dell’Imu dal reddito d’impresa, dall’Iri e dal criterio di cassa per determinare il reddito”.