(Rimini) “La città sceglie di svoltare a destra, di rafforzare corporazioni e lobby”, questo secondo Sara Visintin, candidato sindaco per la lista civica di sinistra ‘Rimini in Comune’, ferma all’2,21% e senza rappresentanza, quindi, nel prossimo consiglio comunale. “La maggioranza di governo incorpora una parte organica al centro destra che avrà un peso politico di molto superiore alle aspettative”, sottolinea Visintin.
“Il nostro risultato - ammette - è negativo, così come lo è quello della sinistra. Qualcuno dirà che era prevedibile. La divisione in tre liste che provavano a competere nel medesimo bacino ha contribuito all'auto annullamento. Calano i voti assoluti a sinistra del Pd dalle ultime comunali, questo è un dato generale, così come è del tutto evidente che a sinistra non esistono formule o strategie che a priori generano rappresentanza”.
Tuttavia, “il nostro progetto non nasceva per le sole elezioni, ma per dare un contributo territoriale per ricostruire il senso di utilità sociale della sinistra a Rimini e per contribuire, pur con i propri limiti, ad un processo federativo che metta in rete le esperienze territoriali a sinistra del Pd con una logica orientata ad un percorso unitario, ma antitetica alle fusioni a freddo ed ai processi pilotati dall’alto".
Visintin e compagni avrebbero confidato “in un risultato migliore, che generasse rappresentanza e così non è stato. Ringraziamo i quasi 1500 elettori che ci hanno sostenuto e dato fiducia, ripartiamo da loro, dagli attestati di stima, dal grande patrimonio umano di Rimini in Comune. Ripartiamo da questo dato con convinzione, e anche con entusiasmo, perché come diceva Muhammad Ali non vi è nulla di male a cadere, il problema è rimanere a terra”.
Ci si rimbocca le maniche. “Il lavoro culturale da fare è molto ed eravamo consapevoli che 40 giorni di campagna elettorale non sarebbero bastati. A sinistra autoreferenziali lo siamo tutti, e pertanto nessuno può rivendicare tendenze egemoniche, o pontificare strategie di successo, perché ciò genera una dispercezione della propria autoreferenzialità assolutamente deleteria”.
E si va avanti. “Noi ripartiamo dal grande portato umano di questi giorni, dalle relazioni intrecciate, dal bisogno di sinistra che c'è e dalla necessità di rimetterci in cammino. Ci confronteremo con le altre esperienze che in Italia hanno generato rappresentanza, o che non ci sono riuscite, attiveremo uno spazio di discussione e una progettualità sociale che sia elemento di aggregazione, tra le singole progettualità messe in campo negli anni da parte di chi ha scelto di stare dentro Rimini in Comune”.
Elezioni, Visintin (Rimini in comune) ammette sconfitta alle urne
Lunedì, 06 Giugno 2016
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