(Rimini) Sono 573 al 16 giugno 2016 le domande di accesso al fondo per il lavoro della diocesi di Rimini da parte di Caritas e Acli. Pari a 429.654 il totale delle somme raccolte sul conto corrente dedicato al fondo provenienti da Caritas diocesana e nazionale (106.265,60 euro), enti pubblici (20mila euro), parrocchie ed associazioni varie (93.688 euro), aziende e ordini professionali (107.745 euro), banche del territorio (33.797 euro), privati 68.158 (euro). Di questi oltre 400mila euro, risultano già erogati a vario titolo 259.248 euro e impegnati per contratti stipulati 102.800. Le persone inserite nelle realtà produttive sono 13 in tirocini autorizzati, un tirocinio in corso, due conclusi con il contratto di lavoro, uno concluso con l’apertura di una posizione lavorativa autonoma, le persone assunte con contratto a tempo determinato durata oltre sei mesi, 25 quelle assunte per sei mesi, 20 quelle assunte a temi indeterminato, sei i lavoratori non confermati o che hanno rifiutato il lavoro dopo un periodo di prova. In totale sono 83 le eprsone in difficoltà lavorativa aiutate attraverso il fondo diocesano. Una cinquantina le aziende convenzionate, di cui 10 coop sociali, 10 tra alberghi, bar e ristoranti, 21 tra aziende artigiane o agricole, 9 negozi o studi commerciali.
La diocesi ha reso noti i dati alla vigilia del convegno ‘Il lavoro (non) c’è’, a Castel Sismondo il 23 giugno alle 18,30. L’iniziativa (con il patrocinio del Comune di Rimini, il contributo di Banca Carim, in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini), è promossa dalla pastorale sociale della diocesi in collaborazione con alcune realtà che collaborano al fondo per il lavoro: Cds – Centro di Solidarietà, Cdo, Caritas diocesana di Rimini, Progetto Policoro, Fondo per il Lavoro, Patronato Acli, Acli provinciali di Rimini, Fondazione EnAip “S. Zavatta” Rimini, Associazione Sergio Zavatta onlus, Associazione di volontariato Madonna della Carità, Cooperativa sociale a r.l. Madonna della Carità.
“Sono finiti i tempi – afferma l’economista Stefano Zamagni – in cui il lavoro era una sorta di miniera in cui calarsi e trovare un’occupazione. Oggi il lavoro non va trovato, va creato. Va in questa direzione il Fondo per il Lavoro promosso dalla Diocesi di Rimini. Il mondo cattolico riminese ha capito che, anziché piangere e stracciarsi le vesti, è giunto il momento di cercare nuove forme di cooperazione, mettendo in relazione la società civile non profit, le imprese for profit e l’attenzione della Chiesa. Questa esperienza di sussidiarietà circolare ha dato ottimi risultati ed è divenuta un modello su cui anche Bologna si sta muovendo”.
E se il fondo per il Lavoro si è fin qui rivelato un modello appropriato, come dimostrano i dati numerici, lo sid eve anche alle tante altre realtà che si sono impegnate per affrontare l’emergenza occupazione e tentare di offrire risposte adeguate.
Il convegno si aprirà con l’introduzione del vescovo di Rimini Francesco Lambiasi, a cui seguiranno le testimonianze e i suggerimenti di imprenditori profit e non profit e di neo-occupati. Interverranno Alessandro Bracci (amministratore delegato del Gruppo Teddy, Rimini) Marco Giannini (So.di.Fer srl, Santarcangelo) e Nicola Pastore (La Formica onlus cooperativa sociale, Rimini).
Per quanto riguarda i neo-occupati, saranno messe a confronto idee ed esperienze, per evidenziare l’importanza del “mettersi in moto” e del rimboccarsi le maniche per inventarsi nuovi lavori e nuove opportunità.
Modera il dibattito Elisa Marchioni, vice direttore dell’Ufficio pastorale sociale. Le conclusioni sono affidate a Stefano Zamagni.
In chiusura, aperitivo musicale. Le associazioni che partecipano al convegno saranno presenti con desk attrezzati per fornire informazioni sulle loro attività, gli sportelli dedicati e le iniziative in corso.