(Rimini) A Rimini la situazione del settore dell'edilizia “rimane difficile, ma in linea con quello che avviene per il manifatturiero ed i servizi, che in maniera altalenante ed a macchia di leopardo quest'anno hanno incominciato a vedere segnali di ripresa, anche nelle costruzioni si inizia a percepire il sentore di un possibile miglioramento”.
Questo il quadro del settore presentato oggi, nell'assemblea di Ance Rimini, alla presenza del presidente Ulisse Pesaresi e del presidente di Ance Emilia Romagna Stefano Betti.
I numeri che emergono dalla lunga crisi sono indicativi: dal 2008 al 2015 le aziende del settore iscritte alla Cassa Mutua Edile di Rimini sono calate di circa il 50%, il lavoratori del 55% circa, le ore lavorate di oltre il 64%.
Dal 2014 al 2015 le aziende iscritte alla Cassa Mutua Dal 2014 al 2015 sono diminuite del 13,% e i lavoratori del 14,%. Le ore lavorate si attestano al - 21,%.
Ma il 2016 si apre “con una nuova speranza: si registrano, infatti, dati complessivi in miglioramento soprattutto per quanto riguarda le ore lavorate e la massa salari che, ci si augura, possano fare da traino anche al numero dei lavoratori ed a quello delle aziende”.
È chiaro che sentori positivi “su basi ridotte di oltre il 50% non possono indicare grandi miglioramenti, ma vanno comunque colti come un segnale positivo”.
Lavori pubblici. Seppur sempre “insufficienti per garantire alle imprese un adeguato portafoglio ordini, sono gli unici a consentire in questo periodo la continuità aziendale”.
Affidamenti (fonte Rapporto Annuale Ance Emilia Romagna) delle amministrazioni riminesi: 113 per un valore complessivo pari a 45,53 milioni di euro. Il numero dei contratti è diminuito del 9%, ma il valore è aumentato del 16%.
“Il Comune di Rimini è l'amministrazione che ha affidato il maggior numero di lavori (25 aggiudicazioni) ed i maggiori importi complessivi (17,25 milioni di euro). Primo anche per la gara di importo più consistente (5,76 milioni di euro).
Il settore delle cooperative si aggiudica il numero più alto di contratti (9) e gli importi più consistenti (7,03 milioni di euro)”.
Provenienza delle imprese: le imprese extraregionali hanno vinto, con 43 gare del valore di oltre 25 milioni di euro, il 56% dell'importo provinciale. Le imprese locali si sono aggiudicate il 30% e quelle provenienti da altre province l'11 %.
Le imprese extraregionali, rispetto al 2014, aumentano la propria quota rispetto a quelle locali.
Il ribasso medio praticato nel 2015 è stato pari al 17,5% (14,7% nel 2014). Le imprese regionali ed extraregionali hanno applicato un ribasso medio analogo sia nel 2014 che nel 2015.
Bandi di gara: i 12 bandi pubblicati nella provincia di Rimini registrano un importo complessivo di 57,69 milioni di euro. Rispetto al 2014 il numero di gare è diminuito di tre unità con una variazione in percentuale del - 20%, ma il valore è passato da 26,46 milioni a 57,69 milioni.
Edilizia privata. Per quanto riguarda il mercato immobiliare (Rapporto annuale Fiaip), tenendo presente che si parla sia del costruito sia di nuove costruzioni, emerge che “il numero delle transazioni, in linea con quanto rilevato sull’intero territorio nazionale, sebbene con minore slancio nel nostro territorio, ha registrato un aumento di circa il 6%. Un incremento dovuto, da un lato, alla maggiore concessione del credito con i tassi dei mutui ai minimi storici, ai problemi di grossi istituti bancari che hanno causato gravi perdite per i risparmiatori spingendoli al ritorno verso l'investimento immobiliare e dall'altro, ai nuovi sgravi fiscali per l'acquisto di nuove abitazioni previsti dalla legge di stabilità del 2016 e comunque, in generale, ad una tendenziale ripresa di fiducia nell'acquisto del bene casa”.
I prezzi hanno subito “variazioni irrilevanti, qualche leggero ribasso soprattutto concentrato sul costruito, ma non significativo rispetto ai tagli degli scorsi anni”.
I dati degli ultimi giorni registrano, a livello nazionale, nell'inizio del 2016, un incremento medio del 17% rispetto allo scorso anno, a Rimini per il momento siamo ad un livello più basso, intorno ad un 9% .
Azioni concrete. “Non si può più perdere tempo soprattutto partendo dal presupposto che ormai tutti gli economisti sono convinti che la stabilizzazione e la successiva crescita del processo di sviluppo, possa avvenire solo se ripartirà l'edilizia ed il suo indotto”.
Finalmente “il Comune di Rimini ha portato a termine l'iter avviato a marzo del 2011 per dotarsi degli strumenti urbanistici. Ora disponiamo del Psc e del Rue”.
Per recuperare il tempo “trascorso così negativamente per le imprese, ci auguriamo che la concreta applicazione delle nuove normative possa superare le lungaggini e gli intoppi di una burocrazia che, fino ad oggi, non si può dire abbia lavorato a favore delle imprese.
Siamo molto preoccupati per la nuova legge regionale sull'urbanistica e per i suoi risvolti riguardanti il consumo zero del suolo, peraltro oggetto dell'attenzione del legislatore nazionale”.
Gli industriali ribadiscono “la nostra condivisione ad un'impostazione urbanistica che, in linea teorica, abbia come obiettivo il consumo zero del suolo, ma questa dovrà essere un obiettivo a tendere e soprattutto dovrà salvaguardare gli investimenti già effettuati nelle imprese se non vogliamo aggiungere crisi a crisi.
Accanto a questa idea, devono esserci azioni concrete per permettere il rilancio, partendo ad esempio dalle ristrurazioni e dalla rigenerazione degli edifici”.
Nel nostro territorio, “il mercato immobiliare, che storicamente è caratterizzato da un ricambio costante dell’usato con il nuovo, ha subito una forte contrazione del numero di immobili recenti o in buono stato immessi sul mercato. Su quest'ultimo, quindi, sono rimasti immobili datati, che necessitano di profondi lavori di ristrutturazione”.Speriamo che il Rue in questo senso possa essere di aiuto.
Ecco perché, “ribadiamo che approvati gli strumenti urbanistici, è importante che l'amministrazione comunale dia un impulso affinché gli uffici competenti facilitino questa trasformazione. Senza dimenticare che affinché il mercato scelga la strada della ristrutturazione è necessario che ci sia anche una convenienza sociale ed economica”.
Il nuovo paradigma della Rimini turistica “vuole una città che sia polo attrattivo a 360 gradi. Il nuovo waterfront, la nuova immagine del centro storico, gli interventi messi in atto per migliorare e snellire il sistema della viabilità e le politiche indirizzate ad un'economia ecosostenibile, come in particolare la realizzazione delle nuove fognature, possono rappresentare un possibile ampio raggio di azione per le imprese edili”.
Stiamo attraversando “un'epoca di forte cambiamento in cui occorre pensare in termini di area vasta. Confindustria Romagna nata dalla fusione di Unindustria Rimini e Confindustria Ravenna, il percorso per l'unione della Cassa Mutua di Rimini con quella di Forlì-Cesena, sono gli esempi a noi più vicini di questo cambiamento in atto”.
Un cambiamento in cui, “come imprenditori delle costruzioni, vogliamo essere parte attiva al fine di fare ripartire la crescita del nostro settore così da potere contribuire, da protagonisti, al rilancio dell'economia di tutto il nostro territorio”.