(Rimini) Benefici di pena negati, trasferimenti non comunicati alle famiglie, strutture carenti. Si è parlato anche di questo mercoledì scorso con il garante dei detenuti del carcere di Rimini, Ilaria Pruccoli.
“A seguito della visita al carcere del 21 marzo abbiamo chiesto un incontro con il garante - spiega il radicale Ivan Innocenti - a qualche mese dal suo insediamento per un confronto sulle problematiche carcerarie e sul necessario da fare”.
L’incontro si è svolto mercoledì scorso (22 giugno) con Ivan Innocenti, associazione Iniziativa radicale, Anna Papa associazione Luca Coscioni, Sara Visintin Rimini in Comune - Diritti a Sinistra, Anna Maria Stabile Comitato parenti detenuti, Francesco Bragagni Segretario provinciale Psi Lista Futura, Alice Casadei Giovani Democratici Lista Futura.
La garante “ha evidenziato che la cucina del carcere non costituisce un reale problema dando quindi una valutazione positiva della gestione dell'alimentazione dei detenuti preparata in cucina. Vi è attenzione alle allergie e cura nella preparazione. In un secondo confronto con i detenuti, il problema sulla cucina precedentemente evidenziato è stato poi ridimensionato dagli stessi”.
In merito alle segnalazioni sul “comportamento del magistrato di sorveglianza Raffa”. Innocenti segnala il fatto che “o non risponde alle domande dei detenuti e qualora queste risposte dovessero arrivare sono sempre troppo tardive, seguendo tre istituti penitenziari (Rimini, Ravenna e Forlì). In molti casi nega le richieste anche qualora siano accompagnate da valutazioni positive da parte degli educatori dei detenuti. Ci siamo confrontati su un Caso specifico di un detenuto straniera che ha maturato il benefico di riduzione di pena in caso di rimpatrio, cosa che ha già richiesto da diversi mesi e di cui non ha avuto alcuna risposta.
La Garante ha confermato di avere avuto segnalazioni dai detenuti delle difficolta con il Magistrato di Sorveglianza. Da parte nostra e del Comitato parenti detenuti c'è stata disponibilità a documentare ulteriormente con osservazioni dei parenti e dei detenuti, spiega Innocenti.
“L'altro problema evidenziato dai detenuti riguardava le zanzariere, decisamente necessarie soprattutto ora che le zanzare aumentano e ora che non viene più acquistabile nel sopravvitto l'antizanzare. Mancando i soldi all'istituto penitenziario si sono trovati fondi per l'acquisto delle zanzariere grazie alle associazioni Papillon e Madonna della carità. Prossimamente si monta lo scheletro per le zanzariere sulle finestre”.
Per quanto riguarda la vita dentro l'istituto penitenziario, “si riscontra la presenza di corsi per passare il tempo, mentre i corsi di formazione sono meno presenti. A breve partirà il corso di panificazione che si svolgerà a Poggio Berni e sarà gestito dall'Enaip. Ci sono 8 posti complessivi il corso di teoria e di pratica (circa due mesi). Il magistrato di sorveglianza, ha autorizzato 8 posti per la teoria, ma solo 4 per la pratica. Ora si sta cercando di ottenere gli altri quattro. Per il corso è previsto un piccolo compenso e gli spostamenti dalla struttura penitenziaria sono coperti dall’Enaip".
La presenza saltuaria del direttore “porta alla mancanza di una visione d'insieme dell'organizzazione del carcere e delle attività per i detenuti. La presenza del direttore è solo 1 o 2 volte alla settimana. Le decisioni sulle attività interne e sulla gestione quotidiana, spetta di fatto agli ispettori del carcere”.
Al garante è stato riferito che “la sezione 1 andrebbe ristrutturata completamente e su questo punto concorda anche la Garante. Vanno recuperati spazi per le attività, spazi che spesso diventano magazzini del carcere. Si è portata alla attenzione del Garante la situazione della vecchia cucina inagibile in quanto usata come magazzino per suppellettili. Spazio ottimale invece per attiva corsi di cuoco”.
Grave “è la situazione della sezione 6 dedicata ai transessuali. Si è condivisa tra i presenti la situazione di emergenza. Sono 6 posti ove sono presenti attualmente 4 detenuti. La Garante ha rilevato situazioni di pessima condizione della struttura e una condizione di isolamento dei detenuti presenti che portano a socializzazione ridotta e accesso difficoltoso e limitato a corsi e percorsi riabilitativi. Abbiamo sottolineato la grave violazione dei diritti umani e violazione della dignità. Vera e propria emergenza nel carcere riminese che non può essere ulteriormente tollerata”.
In chiusura di incontro “la rappresentante delle famiglie dei detenuti Maria Luisa Stabile ha evidenziato che nelle ultime due settimane sono stati trasferiti dal carcere di Rimini 30 detenuti senza alcuna comunicazione alle famiglie e senza alcuna motivazione fornita a famiglie e detenuti. Si segnala che dopo i primi 5 trasferiti in un'unica giornata, ne sono stati trasferiti altri 25 sempre in un'unica giornata”.
Casetti, permessi negati e strutture carenti: incontro con il garante Pruccoli
Lunedì, 27 Giugno 2016
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